Aree pubbliche 4 Novembre 2018

Rifiuti abbandonati: paga il Comune ma incassa la Provincia

La polizia municipale ha recentemente colto sul fatto diverse persone abbandonare rifiuti ingombranti per strada. Un risultato ottenuto grazie a appostamenti e all’utilizzo di foto-trappole comprate dalla stessa polizia municipale. L’ultimo caso documentato riguarda una zona tristemente nota da anni:  via Enriques, a pochi metri da quella che fu la TRW.

Un ottimo lavoro svolto dalla Municipale e speriamo multe salatissime per i trasgressori.

Ma c’è un altro aspetto che merita essere spiegato e che possiamo sintetizzare nella frase: “Paga il Comune e incassa la Provincia“. Fintanto che c’erano i cassonetti, chi lasciava i rifiuti per strada lo faceva lasciandoli accanto a questi, quindi la si considerava una violazione del regolamento comunale. Interveniva la polizia municipale, pagata col bilancio del Comune, lo smaltimento avveniva a carico del Comune, ma l’incasso delle multe andava al Comune.

Ma, il porta a porta ha innescato un cambiamento anche in questo. Essendo stati tolti i cassonetti, l’abbandono avviene genericamente su strada: si applica quindi il codice dell’ambiente, e i proventi delle sanzioni, come da legge, vanno alla Provincia. Tutto questo anche se a irrogare le multe è la municipale che accerta la violazione e anche se lo smaltimento dei rifiuti rimane di competenza Aamps.

E non dobbiamo dimenticare che gli abbandoni solo saliti in maniera esponenziale. Quando esistevano ancora i cassonetti, ad abbandonare erano i pigri, le aziende che non volevano sostenere le spese dello smaltimento (gratis solo per i privati cittadini) oppure intermediari disonesti. Oggi, nonostante formalmente il percorso amministrativo sia lo stesso (centro di raccolta o prenotazione) le occasioni per l’abbandono sono favorite dalla limitazione temporale nella raccolta dell’indifferenziato e dalla limitata capienza dei contenitori.

La questione è stata sollevata via Facebook proprio dal sindaco Nogarin, il quale sottolineava come “Noi paghiamo le fototrappole, la Polizia municipale fa le indagini, il Comune ripulisce le aree ma i proventi delle sanzioni (600 euro l’una) vanno alla Provincia. Avere a disposizione queste risorse significherebbe incrementare i controlli. E invece…”.

La soluzione non è comunque difficile: basterebbe chiamare qualcuno dei nostri parlamentari o esponenti del Governo per far riportare l’incasso della sanzione nei capitoli del Comune.