Ambiente 31 Ottobre 2023

Rifiuti Zero: ” da oggi l’inceneritore di Livorno è fuorilegge”

Rifiuti Zero: " da oggi l'inceneritore di Livorno è fuorilegge"Livorno 31 ottobre 2023 – Rifiuti Zero: ” da oggi l’inceneritore di Livorno è fuorilegge”

“Ieri è scaduta l’autorizzazione integrata ambientale grazie alla quale l’inceneritore di Livorno poteva esercitare la propria attività nel rispetto formale delle regole fissate dalla normativa.

Da oggi, in base alla legge, l’inceneritore sarebbe stato obbligato ad applicare le migliori tecnologie attualmente disponibili (BAT, Best Available Techniques) per minimizzare sia l’inquinamento che arreca alla città di Livorno, che i conseguenti pericoli per la salute per i cittadini che ne respirano le emissioni in atmosfera.

Invece, continuerà a bruciare rifiuti utilizzando tecnologie ormai superate da tempo, grazie alle richieste di proroga presentate da Aamps e Comune di Livorno, prontamente concesse dalla Regione Toscana”. Lo dichiarano i membri del coordinamento Rifiuti Zero che proseguono:

“Per questi enti la salute dei livornesi e la tutela dell’ambiente sembra contino ben poco.

Per adeguare l’impianto agli attuali standard di efficienza ambientale e farlo tornare a norma, secondo Aamps servirebbero circa 30 milioni di euro, da chiedere in prestito alle banche e da ripagare in pochi anni con la TARI dei cittadini, con il Comune di Livorno che spera di spalmare il debito anche sugli altri comuni della Toscana costiera (ma gli altri comuni sono d’accordo?).

Una follia, che se intrapresa alimenterà il business dell’industria inquinante, assicurando lauti guadagni alle banche ed ai fornitori esterni all’azienda, danneggiando gravemente la comunità ed il territorio.

L’interesse dei cittadini a quanto pare non viene minimamente preso in considerazione.

Noi vogliamo limitarci a ricordare i fiumi di parole e di inchiostro spesi dal sindaco di Livorno, dagli assessori e dal presidente di Aamps, che fino alla fine del 2022 hanno più volte dichiarato la ferma volontà di chiudere l’inceneritore alla scadenza dell’autorizzazione (cioè ieri, 30 ottobre):

“Lo spegnimento dell’impianto di incenerimento con recupero energetico di Livorno è in primo luogo legato alla scadenza della sua autorizzazione integrata ambientale (AIA) che arriva a termine nell’ottobre 2023.

Scaduta l’autorizzazione l’impianto non potrà più operare. Se si volesse mantenerlo in funzione occorrerebbe presentare una richiesta di nuova autorizzazione che comporterebbe l’adeguamento dell’impianto alle migliori pratiche oggi disponibili.

Gli investimenti necessari ammonterebbero a 10 milioni di euro circa”  – in realtà poi i milioni sono diventati 30 – “Perché abbiamo scelto di non procedere in questo senso? (…) Ha senso far crescere la capacità di combustione di un impianto che già oggi deve importare rifiuti da altri territori? Secondo noi no. Possiamo aggiungere che sussiste un problema anche localizzativo.

Quando l’impianto fu avviato, nel 1973, il sito era in aperta campagna, oggi, quarantasei anni dopo, siamo in piena città (…). Il nostro obiettivo principale è di crescere sulla differenziata e, al contempo, trattare le frazioni differenziate in loco lasciando all’autorità sovra-provinciale di ATO il compito di affrontare il tema dello smaltimento dell’indifferenziato”.
(firmato: Gianfranco Simoncini, Giovanna Cepparello, Raphael Rossi – 25 febbraio 2021)

“Siamo convinti della scelta di portare a chiusura l’inceneritore di Livorno (…) I motivi della nostra scelta sono semplici. A Livorno l’inceneritore è stato costruito in un periodo in cui la raccolta differenziata non era sviluppata in città. Oggi, invece, con il superamento del 65% di raccolta differenziata dobbiamo importare i 2/3 dei rifiuti dall’esterno per tenere a regime questo impianto. E lo facciamo a caro prezzo (…) mantenere l’inceneritore non è ormai conveniente per il territorio nemmeno dal punto di vista economico”.
(firmato: Raphael Rossi – 28 giugno 2022)

“In merito alle preoccupazioni espresse dalle organizzazioni sindacali per i lavoratori di AAMPS addetti all’impianto di incenerimento, riteniamo opportuno confermare che qualunque scelta di natura politico-strategica che l’Azienda prenderà sarà in stretto raccordo con l’Amministrazione Comunale di Livorno e Retiambiente e non prescinderà dalla tutela di tutti i posti di lavoro al momento in essere nell’area impiantistica ubicata in località “Picchianti”.
(firmato: Raphael Rossi – 2 agosto 2022)

“C’è l’accordo con i sindacati: nessun lavoratore rischia il posto. (…) Il masterplan che ci è stato presentato da Retiambiente prevede (…) due nuovi impianti a Livorno: uno per il trattamento di fanghi e dell’umido che sarà fatto nell’area dell’attuale inceneritore da Aamps e Asa e ci permetterà di risparmiare 2 milioni di euro che paghiamo a Bergamo per il conferimenti di questi rifiuti, l’altro per lo smaltimento di sfalci, potature e legno che sorgerà a Vallin dell’Aquila e sarà punto di riferimento non solo per la comunità livornese”.
(firmato: Luca Salvetti – 3 agosto 2022)”

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