Rifiuti Zero: “La favola del danno economico di 1 milione per chiusura inceneritore. Numeri a caso tanto paghiamo noi”
Sottraendo i costi ai ricavi, torneremmo alla verità certificata dagli atti ufficiali, che vede l'inceneritore costare più di quello che incassa
Livorno 21 Luglio 2023 – Rifiuti Zero: “La favola del danno economico di 1 milione per chiusura inceneritore. Numeri a caso tanto paghiamo noi”
Rifiuti Zero Livorno interviene sulle dichiarazioni rilasciate alla stampa dal sindaco di Livorno Luca Salvetti. Per Rifiuti zero il sindaco si sarebbe dimenticato di calcolare i costi dell’inceneritore e da questa dimenticanza non verrebbe evidenziata la realtà. Invece di un danno economico si avrebbe un risparmio. Infatti se la matematica non è un opinione, i costi sarebbero più alti dei ricavi quindi invece di un danno di introiti da 1 milione di euro si avrebbe avuto un risparmio oltre il milione
Di seguito le dichiarazioni di Rifiuti Zero pubblicate sulla loro pagina social ufficiale
“Caro sindaco…ma cosa dici?
Dopo la chiusura “cautelare” dell’inceneritore di Livorno a giugno, a causa di analisi sulle ceneri effettuate a febbraio (4 mesi prima), ora ci tocca leggere le dichiarazioni del sindaco (che non dovrebbero essere prese per oro colato, ma si dovrebbero verificare controllando i bilanci aziendali, pubblicati sul sito Aamps), al quale probabilmente qualcuno ha raccontato una favola, cioè che la chiusura dell’inceneritore per un mese avrebbe causato “un danno economico da un milione di euro”:
1 non è bastato che Aamps scrivesse nel piano di concordato (pag. 5) che l’inceneritore rappresenta una delle cause principali della crisi finanziaria che ha portato all’aumento del 15% della Tari;
2 non è bastato che Aamps scrivesse nel documento strategico diffuso a luglio 2022 (“Inceneritore, perché va superato”) che l’impianto ha perso altri 17 milioni di euro negli ultimi 7 anni, durante e dopo il concordato;
3 non è bastata l’apertura di un’inchiesta della Corte dei Conti e della Guardia di Finanza, tuttora in corso, sulla gestione finanziaria dell’inceneritore;
4 non è bastato il bilancio 2022, che ha visto ridursi l’utile aziendale a poco più di 90mila euro, dopo tutta la propaganda sugli extra-ricavi incassati dalla vendita di energia elettrica prodotta dall’impianto lo scorso anno, dopo l’esplosione del conflitto in Ucraina;
5 non è bastata neanche la dichiarazione dello stesso sindaco di qualche giorno fa, che rassicurava sul fatto che lo stop all’inceneritore non avrebbe avuto contraccolpi sul servizio e sulla tariffa (visto che nel gruppo Retiambiente, di cui fa parte Aamps, esistono già altri impianti in grado di sostituire l’inceneritore, con minori costi).
Nonostante tutto questo, qualcuno evidentemente continua a confondere i “ricavi” con gli “utili”, con una padronanza dell’aritmetica (per non parlare dell’economia aziendale) che verrebbe bocciata perfino alle scuole materne.
L’inceneritore incassa 250mila euro a settimana? Secondo qualcuno, basta moltiplicare la cifra per 4 settimane di chiusura dell’impianto per calcolare un “danno” economico di 1 milione di euro.
Scusate, ma i costi che risparmiati durante la chiusura dell’inceneritore?
Sottraendo i costi ai ricavi, torneremmo alla verità certificata dagli atti ufficiali, che vede l’inceneritore costare più di quello che incassa.
Altrimenti, se fossero veri certi calcoli, lo scorso anno l’inceneritore, rimasto spento per 4 mesi (per le solite costosissime manutenzioni), avrebbe causato un danno di almeno 4 milioni…ed in caso di ammodernamento, richiesto da Aamps alla Regione, con almeno 24 mesi di stop necessari per i lavori, l’azienda subirebbe un danno da 24 milioni (da aggiungersi ad almeno 10 milioni di euro per gli appalti della ristrutturazione). Ridicolo. Basta con le falsità”.