Rifiuti Zero: “Mega-inceneritore ENI, la politica non si nasconda”
Livorno 02 novembre 2019 – La nota integrale del Coordinamento provinciale Rifiuti-Zero Livorno sul mega inceneritore ENI e politica: “A proposito del progetto del mega-inceneritore ENI, che vorrebbe accentrare tra Livorno e Collesalvetti un traffico di decine di milioni di tonnellate di eco-balle nei prossimi anni, facendo di un’area già gravemente compromessa il polo nazionale dell’industria sporca, vogliamo segnalare che i presunti chiarimenti hanno fatto crescere ulteriormente la preoccupazione del territorio.
Innanzitutto è stato finalmente ammesso che si non si tratterebbe di una “bio-raffineria” come quelle che ENI sta sperimentando altrove, che producono bio-carburante utilizzando rifiuti organici, come oli e grassi vegetali. Si tratterebbe invece di un “gassificatore”, che secondo la normativa vigente non è altro che un sinonimo di inceneritore, utile a trattare rifiuti indifferenziati e plastiche di cui altre province e regioni si vogliono liberare, invece di smaltirle sul proprio territorio.
E’ ormai risaputo che la combustione di rifiuti inorganici ad alte temperature produce non solo anidride carbonica e altre componenti normalmente misurate e monitorate dagli enti di controllo, ma anche e soprattutto le pericolosissime nanopolveri, che non sono misurabili con le normali strumentazioni (servono microscopi elettronici a trasmissione) e che soprattutto sono così piccole che non si possono trattenere con nessun tipo di filtro industriale, quindi vengono inalate dagli esseri umani o comunque entrano prima o poi nella catena alimentare, penetrando stabilmente nel flusso sanguigno e nelle cellule.
Sebbene l’attuale normativa non contempli la misurazione di questo tipo di emissioni e non ponga quindi un limite alle stesse (come l’amianto fino al 1992), da anni in letteratura scientifica stanno emergendo evidenze della loro dannosità, così come tutti sanno che le fonti di emissione sono da ricercarsi in particolare tra gli inceneritori di rifiuti, per le altissime temperature raggiunte e per l’eterogeneità estrema dei materiali sottoposti al “trattamento”.
Prima di pensare, quindi, a “gassificare” a 1.600 gradi decine di milioni di tonnellate di rifiuti tra le abitazioni di Livorno e Stagno, dovrebbe essere aperta un’approfondita verifica scientifica e sanitaria su questo tipo di impianti e sulle loro emissioni, stabilendo finalmente divieti e limiti anche a proposito delle nanopolveri.
Di fronte ad argomentazioni come queste, la politica non può girarsi dall’altra parte ma deve affrontare la situazione: i partiti devono esprimere la propria posizione su questo agghiacciante mega-impianto di ENI all’interno dei loro programmi per le prossime elezioni regionali, senza nascondersi dietro l’esigenza di approfondire e valutare chissà cosa, essendo a nostro avviso già tutto sufficientemente chiaro.
A questo proposito, saranno inviati a tutti i gruppi politici di Livorno e Collesalvetti i moduli della petizione contro il mega-inceneritore ENI, promossa da varie associazioni e comitati territoriali, perché dimostrino con i fatti il loro impegno in difesa dell’ambiente e della salute: un apposito contatore periodicamente aggiornato e pubblicato misurerà il numero di firme che ogni partito avrà raccolto e consegnato alle associazioni, così gli elettori potranno regolarsi di conseguenza.