Riflettori Rai e La7 sul presidio di Varco Zara, USB Livorno: “Noi facciamo ciò che il governo non ha il coraggio di fare”
Livorno 2 ottobre 2025 Riflettori Rai e La7 sul presidio di Varco Zara, USB Livorno: “Noi facciamo ciò che il governo non ha il coraggio di fare”
Giornata di grande visibilità mediatica per il presidio permanente di Varco Zara a Livorno, dove da dieci giorni attivisti, sindacalisti e lavoratori portuali portano avanti una protesta che ha già ottenuto un forte impatto, riuscendo a bloccare due navi: una statunitense, carica di materiale bellico, e una della compagnia israeliana Zim.
Nella mattinata di oggi, alle 8, le telecamere della trasmissione Agorà di Rai3 hanno raccolto le voci dei protagonisti della mobilitazione. Nel pomeriggio è stata la volta di La7 con Tagadà, che ha dato spazio agli interventi dei rappresentanti sindacali e dei portuali.
Durante le interviste, gli attivisti hanno ribattuto alle accuse arrivate da ospiti in studio, che hanno parlato di strumentalizzazione e di inutilità degli scioperi. Polemica anche con un esponente della maggioranza di governo, intervenuto ad Agorà, che ha sostenuto che l’Italia sarebbe “il Paese che più ha aiutato i palestinesi nel mondo”. Un’affermazione giudicata contraddittoria dagli intervistati, che hanno ricordato come l’esecutivo abbia votato contro il riconoscimento della Palestina e contro ogni misura sanzionatoria nei confronti di Israele negli organismi internazionali.
Toni accesi anche nel dibattito con il vice direttore de Il Giornale, ospite a Tagadà, che ha accusato i lavoratori di strumentalizzazione. Secca la replica dal presidio: «Noi facciamo ciò che il governo non ha il coraggio di fare».
Il sindacato USB ha ribadito le ragioni della protesta: solidarietà al popolo palestinese, opposizione al traffico di armi e all’escalation militare, denuncia di speculatori e interessi economici legati alla guerra. Dal presidio arriva infine un avvertimento: se verranno colpite le iniziative della Flotilla, i portuali sono pronti a proclamare un nuovo sciopero.