Cronaca 27 Giugno 2019

Rifondazione sulla situazione occupazionale di Livorno

Livorno – “Il jobs act ha purtroppo creato una categoria di disoccupati che difficilmente verranno ricollocati: sono i licenziati in fascia d’età 40/60 anni troppo giovani per la pensione, e troppo grandi per essere ricollocati. Da chi se non magari da enti pubblici richiedere più attenzione per il ricollocamento di queste persone? Invece continua a non parlarne nessuno: disperati trasparenti. Di questi soggetti, Livorno con il suo triste primato di più di 30000 disoccupati, ne conta almeno più della metà. Purtroppo, è cosa attuale, piuttosto che mirare ad azioni concrete che servono ad arginare il problema, si fanno solo proclami e  propaganda: e questo vale sia per le forze di governo che quelle di opposizione. Intanto occorre analizzare gli eventi che hanno portato questa grave crisi occupazionale sul territorio livornese: la grave crisi economica e finanziaria che ha avuto origine in America negli anni immediatamente precedenti al 2008 ha avuto ripercussioni pesanti: i traffici portuali decrescono in maniera vertiginosa, la Delphi chiude nel 2006, la Trw lotta per sopravvivere per poi chiudere definitivamente nel 2014. Il 25 per cento degli occupati livornesi lavora in una multinazionale, all’industria pubblica oltre all’Eni, resta almeno in parte la Wass, gruppo Finmeccanica, Sistemi Avanzati Subacquei, fabbrica siluri e controsiluri. Lo Stato arretra e vende agli stranieri e grazie ad una riforma del lavoro (jobs act) entrata in vigore a marzo del 2015 anche a quei lavoratori che prima di questa data avevano garanzie concrete rispetto alle bramosie di arricchimento da parte di padroni insensibili queste decadono Detto questo, crediamo che un ente territoriale e auitonomo qual è il Comune, possa e debba almeno in parte cercare di aiutare questi cittadini sfortunati, facendo in modo di dare la priorità a questi soggetti in caso di concorsi pubblici o bandi che mirino alla assegnazione di beni o aree demaniali per la creazione di attività lavorative autonome oppure destinare a loro una buona percentuale di lavori socialmente utili”.
Laura Banchetti

Responsabile lavoro Federazione livornese Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

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