Rigassificatore OLT e tasse al Comune: intervento e riflessioni politiche di Sorgente (M5S)
Livorno 16 maggio 2022
“Il Rigassificatore Olt deve pagare una tassa al Comune (la cosiddetta “IMPI”), Ma quando pagherà?”
L’intervento e le riflessioni politiche di Stella Sorgente, capogruppo del movimento 5 stelle in consiglio comunale a Livorno
“È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 10 maggio il decreto ministeriale del 28 aprile 2022 con cui il MEF individua i Comuni cui spetta l’imposta immobiliare sulle piattaforme marine
Il decreto ministeriale dunque richiama l’art. 38 del DL 124/2019, convertito dalla legge 157/2019, che istituiva, a decorrere dall’anno 2020, l’imposta immobiliare sulle piattaforme marine (Impi) al posto di ogni altra imposizione immobiliare locale ordinaria sugli stessi manufatti, intendendo per piattaforma marina la piattaforma con struttura emersa destinata alla coltivazione di idrocarburi e sita entro i limiti del mare territoriale.
L’imposta è pari al 10,6 per mille così suddivisa:
• 7,6 per mille allo Stato;
• 3 per mille ai comuni.
Il suddetto articolo 38 stabiliva inoltre che limitatamente agli anni 2020 e 2021, il versamento dell’imposta doveva essere effettuato in un’unica soluzione allo Stato che avrebbe poi a sua volta provveduto all’attribuzione del gettito di spettanza comunale sulla base del decreto che individuava i Comuni interessati, cosa avvenuta però solo in questi giorni con appena 2 anni di ritardo.
L’imposta immobiliare in questione è applicata anche ai rigassificatori, ma nei limiti fissati dal comma 728 dell’articolo 1 della legge 205/2017, cioè facendo rientrare nella nozione di fabbricato assoggettabile ad imposizione la sola (ahinoi) porzione del manufatto destinata ad uso abitativo e di servizi civili.
Nell’esprimere soddisfazione per l’attuazione tardiva di una norma che fa finalmente pagare a queste società multinazionali fossili un’imposta immobiliare allo Stato e ai comuni, ripagandoli in qualche maniera della presenza di queste piattaforme nel “loro”mare, mostri marini che hanno sfruttato l’ecosistema producendo potenziale pericolo ed inquinamento e che hanno usufruito per decenni di un trattamento privilegiato (basti pensare ai canoni e royalties ridicoli richiesti se paragonati a quelli di altre nazioni), ci viene spontaneo fare le seguenti considerazioni:
• L’amministrazione comunale, appena noto, dovrebbe rendere pubblico il tributo spettante alla società OLT Offshore LNG Toscana (al 49% di Snam) per “la sola porzione del manufatto destinata ad uso abitativo e di servizi civili”, affinché la città sia consapevole dell’iniquità fiscale subita rispetto ai comuni nelle cui acque sono presenti le piattaforme petrolifere e comunicare quando avverrà e di quanto sarà il versamento retroattivo del tributo per gli anni 2020 e 2021.
• L’amministrazione comunale nell’interesse dei cittadini e della città dovrebbe mettere in atto le dovute azioni mediatiche e politiche per alzare l’asticella e fare pressione al Governo e Parlamento, anche tramite la Regione, affinché i rigassificatori (della tipologia Offshore vi è anche quello di Porto Tolle) siano assimilabili alle piattaforme petrolifere.
Nel Novembre 2017, l’allora sindaco di Livorno Filippo Nogarin comunicò ai media di aver inviato all’OLT l’avviso di accertamento di 23,5 MILIONI DI EURO, così come segnalato dalla Guardia di Finanza, degli anni 2014 -2015, per il mancato pagamento dell’IMU del rigassificatore, assimilato ad un impianto industriale ancorato stabilmente al fondale, e quindi accatastabile.
Contestualmente queste risorse vennero inserite fra le entrate del bilancio comunale, ma con un accantonamento prudenziale di pari importo, collegato alla stessa previsione di entrata;
Nella legge di bilancio di previsione dello Stato, per l’anno finanziario 2018 e nel bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020 (L.205/2017), è stato approvato un emendamento PD sull’applicazione dell’IMU sui rigassificatori che prevedeva l’assoggettabilità dell’imposta alla sola porzione del manufatto destinata ad uso abitativo e di servizi civili e che quindi ha sostanzialmente eliminato l’imposta richiesta dal Comune di Livorno alla società OLT. Ora non abbiamo più l’Imu, ma abbiamo l’”IMPI”..
Su questo tema abbiamo presentato una mozione oltre un anno fa nella quale si impegnava il sindaco a farsi portavoce ed a portare fino in fondo con forza e convinzione la questione “OLT e pagamento imposte comunali” fino alle più alte cariche istituzionali, affinché si rimediasse con un intervento legislativo puntuale a quella che consideriamo una palese ingiustizia nei confronti dei cittadini livornesi e che, se risolta, porterebbe un grandissimo vantaggio alle casse comunali.
Ci sembra sia arrivato il momento di discuterne anche a livello cittadino e capire se l’Amministrazione abbia fatto qualcosa in questo senso, oppure se intenda farlo in futuro.
Nello stigmatizzare l’uso delle fonti fossili quale modello energetico da perseguire, ma consci del particolare momento storico, ci sembra giusto che società “fossili” come Snam, azionista di maggioranza di Olt Offshore, che in questo periodo di grande sofferenza per l’intero paese stanno al contrario facendo enormi utili, restituiscano allo Stato concretamente, alla pari di qualsiasi impresa, ciò che tolgono in termini di vivibilità, qualità della vita nonché causa di quel ritardo “indotto” verso una reale conversione energetica che punti alle energie alternative e che abbandoni totalmente definitivamente il fossile.
Cosa ne penserà l’attuale maggioranza?”