Attualità 13 Dicembre 2022

Rigassificatore Piombino, i comitati a Montecitorio: “Basta con la narrazione diversa dalla realtà”

La presidente del consiglio valuti se mantenere o rimuovere  l’attuale commissario straordinario

Roma 13 dicembre 2022 – Rigassificatore Piombino, conferenza stampa a Montecitorio: Il metodo Piombino, l’Italia oltre la legge

I rappresentanti dei comitati: basta con la narrazione diversa dalla realtà.

La presidente del consiglio valuti se mantenere o rimuovere  l’attuale commissario straordinario.

La cittadinanza di Piombino vuole che siano rispettati il diritto alla salute e all’ambiente. Il 21 dicembre udienza al Tar del Lazio per il ricorso del comune di Piombino

Nel corso della presentazione del reportage “Il metodo Piombino, l’Italia oltre la legge” del regista Max Civili presentato oggi a Roma presso la Camera dei Deputati, sono intervenuti alcuni rappresentanti dei comitati cittadini, che hanno sottolineato che sulla vicenda del rigassificatore all’interno del porto della città di Piombino, in questi mesi si è vista una protesta trasversale tra tutte le forze politiche che sul territorio hanno dimostrato una compattezza che  invece non c’è stata a livello nazionale.

Molti i motivi  della protesta:

dal superamento della valutazione di impatto ambientale alla sicurezza per i 2-3milioni di turisti che d’estate transitano per il  porto, i rischi per le aziende ittiche dell’area che rappresentano il  60% della produzione nazionale e che subirebbero l’impatto della  presenza del rigassificatore, l’impatto ambientale dovuto a uno  sversamento di ipoclorito di sodio pari a 86 Kg al giorno, e al raffreddamento di almeno 7º dell’acqua utilizzata . Ma  soprattutto, la sicurezza per la popolazione della  cittadina toscana

Ecco le loro introduzioni (Resoconto stenografico):

Stefano Tamburini, giornalista:

“Sulla narrazione della vicenda del rigassificatore a Piombino aggiungo alcune considerazioni sulla narrazione, sull’evidenza di una percezione a livello nazionale  del problema che è diversa dalla realtà.

Nei mesi scorsi durante la campagna elettorale, sono state raccontate fandonie colossali a partire dall’annuncio,  falso, che questo rigassificatore servisse per questo inverno. Renzi e Calenda sono stati in quelle settimane particolarmente attivi  su questo fronte.

 

È evidente che nella migliore delle ipotesi l’impianto non potrà essere attivato prima della primavera 2023.

Questo rigassificatore ha una potenzialità di 5 miliardi mc annui se è sempre in funzione. E io penso che questa nave non potrà mai operare al largo, e quindi quello che stanno raccontando Snam e il commissario Giani sono delle prese in giro.

È stato fatto il paragone con il rigassificatore di Barcellona, ma quell’impianto è sulla terraferma, distante oltre 4 km dalla città, e in Spagna la legge prevede che la distanza minima debba essere almeno di 2 km dai centri abitati, tanto che un impianto a Gijon è stato bloccato.

In italia invece facciamo il contrario, saltando la Valutazione di Impatto Ambientale cosa che è avvenuta solo 3 volte in 10 anni in tutta Europa.

In più vi è una narrazione che va per la maggiore in queste ultime settimane  che si stia lavorando sui cavilli burocratici. Invece bisogna tener presente che esistono 129 prescrizioni presentate al progetto da parte di enti locali e statali, e di cui bisogna tener conto.

Una narrazione sui cavilli burocratici su cui si diverte molto  e si impegna pubblicamente il presidente di Confindustria Bonomi, come se  tutto ruotasse al colore della nave e al blocco dei lavori preparatori. Del colore della nave non frega niente a nessuno. E anche l’accusa che il ricorso al Tar ( che verrà discusso il prossimo 21 dicembre) e i piombinesi abbiano bloccato i lavori non sta ne’ in cielo ne’ in terra, anche perché i lavori per la costruzione del gasdotto sono già partiti in modo spedito.

La mancata ricerca dell’affrancamento reale dalla dipendenza dall’energia fossile e in particolare quel rigassificatore in quella posizione è quanto di più pericoloso possa essere.

Chi decide di posizionare quella nave rigassificatrice in quella posizione si è assunto e si assume una responsabilità gravissima.

Chiediamo a tutti e a tutte di aprire gli occhi, non ci si può fidare di una narrazione di comodo.”

Dr. Alessandro Dervishi, medico: 

“Non vogliamo essere fraintesi.
Sono 129 le prescrizioni allegate all’autorizzazione ufficializzate da vari enti pubblici chiamati in causa per dare un parere sull’impianto nel porto della città di Piombino.

Molte delle prescrizioni sono fatte per evitare possibili incidenti  che riguardano la sicurezza dei lavoratori nel porto e della cittadinanza, oltre al rispetto dell’ambiente.

Si deve dedurre evidentemente che la preoccupazione per la vita e la salute delle persone hanno una visione marginale nella visione di Bonomi, il quale dimentica gli articoli 9 e 41 della Costituzione che sanciscono la prevalenza della salvaguardia della salute e dell’ambiente su qualsiasi interesse.

Desideriamo comunque tranquillizzare il presidente di Confindustria assicurandogli che i lavori sono regolarmente in corso, giorno e notte.

Per quanto riguarda l’amministratore delegato di Snam che ammette di aver bisogno di tempo ulteriore per approfondire la disponibilità di un’altra località fra 3 anni, di fatto ammette  che non c’è nessuna certezza che fra 3 anni la Golan Tundra possa essere posizionata offshore.

Il commissario straordinario Giani aveva asserito il 21 ottobre scorso in modo perentorio che entro 45 giorni avrebbe dovuto indicare il sito dove la piattaforma offshore pena il ritiro dell’autorizzazione per il porto piombinese .
Ebbene questi 45 giorni sono conclusi , e il commissario straordinario ha pensato bene di dare un’ulteriore proroga di 100 giorni in data 9 dicembre attraverso un’ordinanza commissariale contraddicendo se stesso.
A seguito di questa ordinanza appare chiaro che il commissario straordinario non ha agito come era suo compito per valutare la fattibilità dell’opera ma si è adoperato e si sta adoperando solo affinché l’opera sia eseguita.
Quindi ci rimettiamo alla valutazione del presidente del consiglio sull’opportunità di lasciare Giani o rimuoverlo dalla carica di commissario straordinario.

Siamo stati accusati di voler lasciare gli italiani al freddo e di essere la causa della chiusura di molte imprese quando invece era chiaro fin dall’inizio che il rigassificatore sarebbe entrato in funzione a metà del 2023.
Siamo stati etichettati come Nimby cioè come ottusi ed egoisti, cosa che non siamo.
Ci ricordiamo delle proposte, irricevibili, di militarizzare Piombino.

In campagna elettorale molti candidati eletti nell’attuale maggioranza vennero in città per affermare il loro no al rigassificatore a Piombino, ma evidentemente le loro parole sono rimaste fino ad oggi inascoltate, eppure la presidente del consiglio avrà visto o sicuramente sarà stata informata che nelle decine di manifestazioni svoltesi a Piombino hanno sfilato le bandiere dei partiti del centrodestra insieme a quelle della sinistra: siamo l’Italia che rivendica il proprio diritto a vivere e ad andare a lavorare ogni giorno serenamente.
È l’Italia della democrazia e della giustizia, signora presidente del consiglio non ci deluda.”

 

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