Attualità 7 Giugno 2025

Rimborsi aerei per ritardi e cancellazioni, la UE dalla parte delle compagnie e non dei consumatori?

Codici: le nuove regole UE sui rimborsi per voli in ritardo o cancellati sono un affronto per i cittadini europei

Rimborsi aerei per ritardi e cancellazioni, la UE dalla parte delle compagnie e non dei consumatori?Livorno 7 giugno 2025 Rimborsi aerei per ritardi e cancellazioni, la UE dalla parte delle compagnie e non dei consumatori?

L’associazione dei consumatori Codici critica til aglio degli indennizzi e riduzione dei tempi per i reclami. Appello al Parlamento per modificare il testo, tutelando i diritti dei passeggeri

L’associazione boccia in maniera netta la riforma approvata dal Consiglio Trasporti dell’Unione Europea per quanto riguarda i ritardi e le cancellazioni dei voli.

La domanda che sorge spontanea UE dalla parte delle compagnie e non dei consumatori? E’ quello che tirando le somme molto probabilmente sarà il pensiero di molti lettori

“Non capiamo come il Ministro polacco delle Infrastrutture, Dariusz Klimczak, che guida la presidenza di turno del Consiglio Ue, possa parlare di successo storico e di vittoria per i cittadini europei – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –.

Siamo di fronte ad una vera e propria beffa per i passeggeri, che vedono arretrare in maniera pesante, e preoccupante, i loro diritti. Le nuove regole sono un regalo alle compagnie aeree, fatto sulla pelle dei consumatori. Il testo dovrà essere discusso dal Parlamento europeo e ci auguriamo che in quella sede tornino protagonisti i cittadini, modificando quanto varato oggi in maniera che i diritti siano realmente tutelati”.

“Tra le novità più gravi introdotte dalla riforma – dichiara Stefano Gallotta, avvocato di Codici esperto del settore aereo – ci sono indennizzi più bassi per i voli intercontinentali, con il tetto massimo che scende da 600 a 500 euro per ritardi superiori a 6 ore, contro le 3 ore previste attualmente.

Tagli anche per i voli europei tra 1.500 e 3.500 km, con l’indennizzo che passa da 400 a 300 euro, anziché salire a 600 euro. Un aumento doveroso, perché bisogna tenere conto dell’inflazione. Ma non finisce qui. Indennizzi solo dopo 4 ore di ritardo, contro le 3 ore previste finora. L’unica apparente eccezione riguarda i voli brevi, per cui l’indennizzo sale da 250 a 300 euro. Ma anche qui, niente rivalutazione: 250 euro del 2004 oggi equivalgono a circa 400 euro. Ridotto anche il termine per presentare reclamo: da due anni a soli sei mesi”.

 

“Dopo 21 anni di mancata rivalutazione – riprende Giacomelli –, l’UE taglia gli indennizzi e riduce i tempi per tutelarsi, favorendo apertamente le compagnie aeree. È una beffa inaccettabile. Continueremo a lottare per la difesa dei diritti dei viaggiatori, sollecitando un intervento del Parlamento europeo e delle autorità nazionali – conclude il Segretario Nazionale di Codici –, affinché queste modifiche non si traducano in una nuova stagione di disservizi impuniti e passeggeri abbandonati”.

Rimborsi aerei per ritardi e cancellazioni, la UE dalla parte delle compagnie e non dei consumatori?

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