Rincari al supermercato: riempire il carrello costa uno stipendio. Olio e grassi: +22%
Livorno 29 ottobre 2023 – Rincari al supermercato: riempire il carrello costa uno stipendio. Olio e grassi: +22%
Il peso crescente dell’inflazione sta mettendo a dura prova le famiglie italiane, soprattutto quando arriva il momento di riempire il carrello della spesa.
Federconsumatori lancia un segnale d’allarme: a causa degli aumenti dei prezzi dovuti all’inflazione, ogni nucleo familiare dovrà fronteggiare una spesa extra di quasi 1.500 euro.
Con una spesa mensile che può raggiungere 1.479 euro per molte famiglie, si tratta praticamente di un intero stipendio.
Alcuni prodotti, come l’olio e la verdura, sono tra i più colpiti, costringendo i consumatori a rivedere le loro scelte e a osservare con ansia il crescente totale alla cassa.
Quali alimenti sono i più colpiti dall’inflazione?
Sebbene l’andamento inflattivo in settembre abbia mostrato un incremento generalizzato del 5%, alcuni beni hanno subito aumenti significativamente maggiori. Ecco una panoramica delle variazioni più rilevanti:
Olio e grassi: +22%
Verdure: +14,9%
Pane: +6,2%
Carne: +6%
Dolci e cioccolato: +9,2%
Succhi di frutta: +12,2%
Birra: +8,4%
Latticini, latte e uova: +7%
Inoltre, non tutti i prodotti hanno subito aumenti vertiginosi. La frutta ha visto un incremento moderato del 2,4%, mentre bevande come caffè, tè e cacao hanno registrato un aumento del 3,8%. Tuttavia, gli aumenti non si sono limitati al cibo. Ci si aspetta, ad esempio, un imminente aumento dei costi dell’elettricità del 18,6% e del gas del 4,8%.
Per molte famiglie, gli aumenti costanti hanno portato a una maggiore dipendenza dai discount, con un incremento nell’uso del 11,9%. Tuttavia, come rilevato da Federconsumatori, persino in questi contesti non è sempre possibile trovare prezzi accessibili.
Di fronte a tale scenario, le soluzioni proposte includono estensioni delle durate del mercato regolato, riforme delle accise e modifiche dell’IVA.
Il Carrello della Spesa nelle Diverse Regioni: Lo Studio Coldiretti
Diverse regioni italiane mostrano trend differenti in termini di aumento dei prezzi. Secondo un recente studio della Coldiretti, alcune regioni hanno registrato aumenti più pronunciati rispetto ad altre.
Mentre il nord dell’Italia ha visto incrementi medi, le regioni del sud e delle isole hanno sperimentato rincari superiori alla media nazionale.
Dietro il dato nazionale si celano notevoli differenze a livello regionale. Al Mezzogiorno d’Italia, per esempio, i consumi per alimentari e bevande assorbono quasi un terzo (31%) della spesa complessiva.
Questa differenza regionale è in parte attribuita alle diverse catene di approvvigionamento e alla diversità dei prodotti locali. Mentre alcuni prodotti di base come pasta e olio d’oliva hanno visto aumenti modesti in alcune regioni, in altre, la crescita dei prezzi per carne, pesce e latticini è stata ben più marcata.
Regione Spesa Media (€)
Sardegna 389
Trentino Alto-Adige 445
Puglia 454
Liguria 457
Emilia Romagna 466
Lazio 466
Lombardia 468
Veneto 469
Friuli Venezia Giulia 471
Marche 473
Piemonte 481
Abruzzo 484
Basilicata 491
Toscana 491
Calabria 492
Umbria 499
Molise 499
Valle d’Aosta 511
Sicilia 546
Campania 552
In un periodo economicamente turbolento, gli italiani sono chiamati a navigare tra i crescenti costi dei beni di consumo e le incerte prospettive energetiche, cercando strategie per mantenere un bilancio domestico equilibrato.