Ambiente 18 Febbraio 2023

Rinnovo autorizzazione inceneritore, Rifiuti Zero presenta le contestazioni alla Regione

Livorno 18 febbraio 2023

Il Coordinamento provinciale Rifiuti Zero Livorno ha presentato le proprie contestazioni ufficiali contro il procedimento di rinnovo dell’autorizzazione riguardante l’attività dell’inceneritore di Livorno, presentata da Aamps e Retiambiente alla Regione Toscana.

E’ stata segnalata innanzitutto una grave violazione procedurale a proposito della mancata pubblicazione delle informazioni e dei documenti previsti dalla legge (art. 29-ter del Testo Unico ambientale), per assicurare la partecipazione del pubblico al procedimento amministrativo.

Fatto ancor più grave, è stata ignorata la previsione dell’art. 29-quater sull’obbligo di richiedere ed acquisire il parere sanitario del sindaco di Livorno, che in base alla valutazione di impatto sulla salute umana di un impianto industriale collocato nel bel mezzo dei quartieri residenziali della città può portare all’imposizione di prescrizioni ulteriori rispetto agli ordinari limiti di emissione al metro cubo, previste esclusivamente per promuovere le migliori tecnologie (BAT) ma non sufficienti a tutelare la salute della popolazione.

Segnalato anche l’ulteriore elemento critico della nuova direttiva europea sulle emissioni industriali, in fase avanzata di approvazione, che comporterà la necessità di riesaminare a breve l’autorizzazione, con il rischio di dover affrontare ulteriori ingenti investimenti per garantire il rispetto di standard ambientali sempre più stringenti.

Inoltre, il procedimento di rinnovo autorizzativo, con la necessità di interventi importanti da effettuare su un impianto obsoleto, non può prescindere da una preventiva verifica di assoggettabilità ad una nuova valutazione di impatto ambientale (VIA), come sancito anche da recenti sentenze della Corte di Giustizia Europea.

Infine, la richiesta di rinnovo presentata da Aamps risulta del tutto carente per quanto riguarda la relazione tecnica, priva delle necessarie informazioni previste dalla normativa e contenente una incomprensibile richiesta di poter procedere alla presentazione del piano di dismissione dell’inceneritore nel caso in cui non si potesse raggiungere “l’equilibrio economico-gestionale”, per l’eccessivo costo degli interventi di manutenzione e adeguamento.

Aamps avrebbe infatti dovuto presentare un piano di interventi, compreso di valutazione economica degli stessi, chiedendo alla Regione di rinnovare l’autorizzazione se tali interventi fossero stati ritenuti sufficienti a garantire il rispetto della normativa.

Invece, Aamps sembra scaricare sulla Regione la responsabilità di definire interventi e costi, in modo da consentire o meno la proroga dell’attività dell’impianto in base ad una valutazione di equilibrio economico che l’azienda dovrebbe poi effettuare in una fase successiva.

Un ribaltamento totale della procedura, che rischia di condizionare pesantemente le decisioni della Regione, che non dovrebbe essere chiamata a definire gli interventi di manutenzione necessari, ma dovrebbe solo valutare la congruità di quelli proposti da Aamps.

Per tutte queste gravi ragioni, di cui ci auguriamo la Regione tenga conto, facciamo pubblicamente appello al Comune di Livorno perché chieda immediatamente all’azienda di ritirare la richiesta di proroga dell’attività dell’inceneritore e presenti invece ufficialmente il piano di dismissione, come previsto dall’autorizzazione ormai in scadenza e dal programma politico del sindaco: dopo aver inquinato la città per 50 anni, indebitando Aamps oltre l’immaginabile, lo “struggino” deve essere chiuso.

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