Riparazioni navali, L’ammiraglia di Sardinia pronta a venire a Livorno
Manca però l'autorizzazione ufficiale dell'Autorità di Sistema per la collocazione
La motonave Pascal Lota, ammiraglia della flotta Corsica Sardinia Ferries, a novembre dovrebbe andare in manutenzione proprio a Livorno, portando ossigeno ai riparatori navali della città. Il traghetto – 177 metri e 297 cabine – è il fiore all’occhiello della flotta ed è intitolato proprio a Lota, il fondatore della Compagnia.
Si tratta di un evento molto importante per il mondo delle riparazioni livornese, quasi ucciso dal blocco dei bacini e dallo stallo di questi anni. Gli interventi in programma sulla nave impiegheranno 30 giorni e prevedono il ricondizionamento dei motori e dei generatori ausiliari, la manutenzione di tubazioni, quadri elettrici, tubisterie; nonché carpenterie leggere e lavori al fumaiolo per l’adeguamento alla normativa ambientale. Per le aziende dell’indotto questo significa lavoro per 150 persone e un milione di euro che arriveranno in città tra fornitori e prestatori di lavoro. Le componenti da sistemare saranno smontate e affidate alle varie officine del territorio.
Ma, la buona notizia non sta solamente nelle 150 persone al lavoro e nel milione che arriverà nell’indotto. Se verrà concesso lo spazio in porto, c’è un gran quantità di lavoro da svolgere nei prossimi mesi. La Jobson ha già eseguito i lavori nel meccanismo di abbattimento fumi di 4 navi di Grimaldi (per circa 4 milioni complessivi) e potrebbe svolgere questo lavoro in futuro qui a Livorno. Nel nostro porto potrebbero presto arrivare anche le manutenzioni di altre navi del gruppo Corsica Sardinia, che sono 14. Perché le commesse per le riparazioni navali non mancano, anzi. La richiesta di bacini è talmente alta che molte navi sono costrette ad andare a Marsiglia e a sostenere un costo del lavoro superiore di un quarto di quello italiano perché di bacini attivi in Italia ce ne sono pochi. A Livorno ce ne son due e sono ancora fermi.
Benvenuta la Pascal Lota, quindi, con tutto il lavoro che porta. Già, ma come mai il condizionale, quel “dovrebbe“? Perché l’autorizzazione dell’Autorità di Sistema non è ancora arrivata. E’ stato richiesto l’utilizzo della banchina 75, dal momento che la 76 non è utilizzabile, a meno di non spostare una gru ormai obsoleta. Non è ancora chiaro se la 75 serva alla Porto 2000 e se è possibile fare un cambio, visto che siamo a fine stagione e di spazi se ne trovano più facilmente.
Inutile dire che qui c’è in ballo un milione e lavoro per 150 persone in un settore dove l’aspettativa che si faccia qualcosa di concreto è molto forte: dai disoccupati alle forze politiche, passando per le sigle sindacali.