Roberto Vannacci su Europa, censura e “normalità” (VIDEO)
"La normalità è solo un termine statistico. Io mi classifico come il primo degli anormali e ne vado fiero" "La diversità è il motore dell'universo"
Stagno (Collesalvetti Livorno) – Roberto Vannacci su Europa, censura e “normalità” (VIDEO)
Ha suscitato molto interesse la presenza di Roberto Vannacci all’incontro organizzato dalla Lega in vista delle prossime europee.
Il generale ha spiegato a LivornoPress la sua visione nei tre video che seguono.
“Vorrei una Europa sovrana e una Italia sovrana. La cristianità ci unisce da Capo Nord sino a Malta. Per una Europa più potente, più ricca e più prospera”
“Io sarò un parlamentare vero, a tempo pieno. La mia non è una candidatura di facciata, quindi chi voterà Vannacci sa che si andrà a sedere su quelli scranni e non sarà solo un nome messo su una lista che poi delegherà questa funzione a qualcun altro”.
“Io non faccio promesse a nessuno. Non le ho mai fatte. Mi baso sulla promozione dei miei principi: la patria e la sicurezza”.
“Una Europa identitaria che riconosca quelle che sono le caratteristiche peculiari della nostra società, quella che ci fa italiani, francesi, tedeschi, europei. Ricordo che le nostre radici sono greche, romane e cristiane. La cristianità ci unisce da Capo Nord sino a Malta.
Non vedo perché questa caratteristica specifica debba essere eliminata da quelle che sono le rappresentazioni progressiste di un’Europa che è inclusiva proprio perché è identitaria”. “L’Europa rappresenta una meta perché è un luogo dove si possono sviluppare caratteri ed ambizioni e propensioni”.
“Vorrei una Europa sovrana e una Italia sovrana. Io sarò eletto dagli italiani, quindi mi batterò affinché l’Italia venga promossa nella sua sovranità, nelle sue eccellenze, nelle sue caratteristiche principali”. “Mi batterò anche per la famiglia, le tradizioni, per le radici e per tutto ciò che ci caratterizza”.
“Ci dobbiamo battere anche per una Europa più potente, più ricca e più prospera; senza la ricchezza non avremo nulla, non avremo l’ambientalismo e neppure i diritti. Pragmaticamente tutte queste cose si possono realizzare se si hanno le risorse, sennò rimangono utopie che renderanno sempre più poveri i cittadini europei.
“La censura e la diffamazione contro di me sortisce l’effetto contrario” “E dei circa 700 candidati alle elezioni europee si parla solamente di Vannacci”
Il generale Vannacci rimanda al mittente le accuse di “avere scritto un piccolo Mein Kampf”:
“Si afferma che asserirei nel mio libro di culture superiori e inferiori. Nulla di più falso. Io nel mio libro dico che ci sono culture diverse, che apprezzo, che ne so anche apprezzare determinate sfaccettature. Ma che preferisco la mia e non voglio cambiarla con nessun’altra. Semplicemente perché sono cresciuto in una cultura e pur rispettandone tutte le altre, non le cambierei con la mia”.
In una trasmissione televisiva è stato detto che “nel mio libro direi che gli omosessuali sono malati e si devono far curare. Nulla di più falso e diffamatorio. Nel mio libro ho usato solo quella frase di ‘normalità’, riferita solo a un aspetto statistico”.
“E’ uno sport nazionale” quello che “tende a denigrare con questa censura morale che si indirizza soprattutto all’autore, definendolo in tutti gli epiteti possibili, a quello che dice (falsificandolo) e anche al pubblico: perché infatti non sono poche quelle trasmissioni che inquadrano gli elementi più eccentrici del pubblico e tramite una serie di interviste montate ad arte li fanno apparire come fossero delle macchiette”.
“Una tecnica che però sta sortendo l’effetto contrario: la mia popolarità sta crescendo e molta più gente segue quel che io dico. E dei circa 700 candidati alle elezioni europee si parla solamente di Vannacci”.
“La normalità è solo un termine statistico. io mi classifico come primo degli anormali e ne vado fiero” “La diversità è il motore dell’universo”
“La normalità – spiega Roberto Vannacci – è un termine chiarissimo. Il ‘politicamente corretto’ purtroppo ne ha cambiato il significato. Basta aprire un qualsiasi vocabolario per scoprire che la normalità ha unicamente una connotazione statistica. Essere normali vuol dire rientrare in una norma. Chi è consuetudinario, chi fa quello che fa la maggioranza rientra nella normalità. Uscire da questi canoni vuol dire uscire da quella che è la norma. Non ha una connotazione né negativa né positiva, non è migliore, non è peggiore. E’ solo un termine statistico. Io per esempio mi classifico come il primo degli anormali. E ne vado fiero. E così ritengo che tutte le persone che hanno delle caratteristiche che escono dalla normalità si devono considerare assolutamente orgogliose perché rappresentano la diversità, che è la ricchezza e il motore dell’universo. Noi cerchiamo la biodiversità nella natura, ma vorremmo invece proscriverla nella società. Le diversità sono quelle che fanno muovere l’universo, che ci fanno ricercare maggiore benessere, maggiore ricchezza, che esaltano le persone con determinate caratteristiche e che fanno in modo che la società si possa muovere sempre verso obbiettivi più ambiziosi, lontani e più perseguibili; per una società migliore, più ricca e più sviluppata”.
Roberto Vannacci su Europa, censura e “normalità” (VIDEO)