Rosignano, avvisi Tari consegnati con un mese di ritardo e oltre la scadenza per il pagamento
Rosignano, 01 giugno 2021 – Se oggi fosse il primo aprile, anziché il primo giugno, lo “scherzo” del Comune di Rosignano Marittimo sarebbe stato perfetto.
Un classico dell’Amministrazione comunale anni Novanta: l’avviso di pagamento consegnato il giorno dopo della scadenza di pagamento indicata all’interno.
E invece è accaduto nel 2021, nell’epoca delle email, degli archivi informatici e della logistica degli invii programmati.
L’avviso che state vedendo in foto è stato recapitato stamattina nella casella postale del destinatario. Come è possibile leggere, la data nominale di partenza della lettera indica il 30 aprile 2021. I termini – perentori – per il versamento della tassa sono di trenta giorni, con prima scadenza 31 maggio 2021.
I termini di pagamento dell’avviso del Comune di Rosignano sono quindi già scaduti ancora prima che la lettera fosse stata recapitata al destinatario.
Solo di un giorno, ma quanto basta per far scattare la sanzione amministrativa. I pagamenti agli enti pubblici, a differenza di quelli per i privati, sono perentori e un ritardo anche di pochi giorni comporta l’obbligo di versamento di una piccola somma aggiuntiva che dovrebbe essere calcolata da un caaf.
L’invio degli avvisi è stato affidato al servizio “PostaMassiva” di Poste Italiane. Essendo trascorso un mese dalla data della lettera alla consegna effettiva (30 aprile), i casi sono due: o Poste Italiane ha accumulato un grave ritardo e quindi un danno per i contribuenti, oppure il Comune di Rosignano Marittimo ha affidato con ritardo le lettere al vettore (il quale le stampa e le invia).
Che il Comune sia a conoscenza che gli avvisi non siano stati ancora del tutto consegnati lo si evince chiaramente dall’ultimo comunicato stampa, inviato alle redazioni il 28 maggio u.s. – quattro giorni fa:
“Si avvisano i contribuenti che sono in consegna gli avvisi di pagamento della TARI 2021. Quest’anno, nell’ottica di incentivare una maggiore digitalizzazione delle procedure, come previsto anche dalla delibera ARERA n. 444/2019, gli avvisi verranno recapitati, in alternativa alla posta ordinaria, a mezzo posta elettronica certificata (Pec) o tramite e-mail ordinaria, nel caso gli indirizzi telematici siano presenti nella banca dati TARI“.
Come si può notare, il verbo è al presente (“sono in consegna”) se non al futuro (“verranno recapitati”) e mai al passato.
Sarebbe quantomeno auspicabile che il Comune provvedesse a far slittare i termini di pagamento quando sarà certo che gli avvisi siano stati consegnati
o si impegni a non emettere sanzioni per il pagamento in ritardo, se ciò avverrà un tempo ragionevole – almeno per compensazione un mese – da quando gli avvisi sono stati effettivamente recapitati.
Sarebbe interessante inoltre sapere quando il Comune ha affidato a Poste Italiane gli avvisi da inviare, e se gli avvisi siano stati affidati dopo il 30 aprile perché le lettere indicano quella data.