Ruba generi alimentari e minaccia dipendenti con una bottiglia, in carcere “già noto” 30enne nordafricano
Livorno 20 aprile 2025 Ruba generi alimentari e minaccia dipendenti con una bottiglia, in carcere “già noto” 30enne nordafricano
I Carabinieri della Stazione di Ardenza, hanno arrestato in stato di libertà un cittadino nordafricano sulla trentina, già noto per numerosi altri precedenti, gravemente indiziato per condotte che riconducono a reati di furto e rapina impropria. Secondo la ricostruzione eseguita dai carabinieri, l’uomo si sarebbe introdotto all’interno di un noto supermercato cittadino prelevando e asportando alcuni generi alimentari. Dopo averli occultati su di sé, si tratta soprattutto di bottiglie di superalcolici ammontanti complessivamente a oltre centinaio di euro, avrebbe tentato di guadagnarsi l’uscita da una cassa chiusa, omettendo di pagare la merce.
Riconosciuto dal personale in servizio, non essendo nuovo a fatti del genere, avrebbero provato fermarlo prima che uscisse. In tale frangente l’uomo avrebbe assunto atteggiamento minaccioso a tratti violento per cercare di guadagnare la fuga; in particolare avrebbe aggredito anche alcuni dipendenti con una bottiglia di liquore prelavata poco prima. Provvidenziale è stato l’intervento celere dei carabinieri della stazione di Ardenza in turno di servizio esterno di pronto intervento che, raggiunto l’esercizio commerciale in cui si stava perfezionando il reato, hanno tempestivamente bloccato la persona in escandescenze riportato la calma a tutela del personale del negozio e dei clienti.
Dalla perquisizione personale eseguita dai carabinieri è stata rinvenuta la predetta merce sottratta illecitamente, ed occultata indosso dall’uomo, che è poi stata restituita al proprietario legittimo.
L’uomo, 30enne di origine straniera, è stato dichiarato in arresto in flagranza di reato per rapina impropria. L’operazione di polizia giudiziaria condotta in flagranza di reato è stata convalidata dal locale GIP presso il Tribunale, che ha disposto la restrizione dell’indagato presso la casa circondariale “Le Sughere” di Livorno anche alla luce dei numerosi precedenti.