Notte movimentata in porto a Livorno.
Intorno alle 2 circa della scorsa notte è pervenuta alla sala operativa della Guardia Costiera di Livorno una richiesta di assistenza dai piloti del porto
La richiesta riguardava il furto di un loro mezzo navale da parte di un individuo in apparente stato di ubriachezza.
Il personale della sala operativa disponeva prontamente l’uscita della motovedetta CP 866, per andare in supporto ai piloti già intenti nell’inseguimento del fuggitivo a circa 3 miglia a sud ovest del porto di Livorno.
Dopo pochi minuti la veloce motovedetta della Guardia Costiera raggiungeva il mezzo rubato, fermo a circa 5 miglia a sud ovest di Livorno e cercava quindi di affiancarlo.
Tale operazione risultava però estremamente difficoltosa poiché il ladro attuava improvvise repentine ripartenze e continui cambi di rotta del mezzo, che tra l’altro navigava con le luci di navigazione spente.
Dopo circa 40 minuti di fuga e di tentativi di affiancamento, nonostante i ripetuti segnali di attenzione emessi dalla motovedetta in vista dell’imminente pericolo di collisione, il mezzo rubato collideva con la poppa del traghetto “Maria Grazia Onorato” in navigazione da Livorno a Cagliari.
L’urto causava danni alla sola prua della pilotina con conseguente
infiltrazione di acqua e il suo definitivo arresto a causa del verosimile allagamento del vano batterie.
Valutato il possibile rischio di affondamento, si richiedeva l’intervento in ausilio di un’unità navale dei Vigili del Fuoco con sommozzatori a bordo.
L’uomo, risultato poi essere un cittadino di nazionalità olandese, già noto alle forze dell’ordine, in evidente stato confusionale, non si dimostrava per nulla collaborativo.
Anzi, si rintanava nella cabina della pilotina, tentando addirittura di appiccare un incendio.
Con l’ausilio dei Vigili del Fuoco frattanto giunti sul luogo e degli stessi piloti inseguitori si riusciva finalmente a salire a bordo del mezzo rubato e ad immobilizzare l’avventore fermando sul nascere il principio d’incendio.
Riportata la calma, l’unità rubata, scortata dai mezzi della Guardia Costiera e dei Vigili del fuoco, veniva rimorchiata in porto.
L’uomo era quindi affidato in custodia alla Polizia di Stato e al personale sanitario del 118 per le verifiche del proprio stato di salute e per i successivi accertamenti delle sue condizioni psicofisiche.
Sono in corso le indagini per capire le motivazioni che hanno spinto l’individuo a commettere un simile folle atto che avrebbe potuto avere ben più gravi conseguenze.
Dell’accaduto è stata informata la competente Autorità Giudiziaria.