Cronaca 21 Febbraio 2019

Ruba l’identità di un militare e compra una Mercedes, arrestato dai carabinieri

COMPRA UN’AUTO A NOME DI UN LIVORNESE, ARRESTATO DAI CARABINIERI A CASALECCHIO DI RENO (BO).

Livorno – Ha ricevuto una mail dal portale dell’automobilista che si complimentava per l’acquisto della sua nuova auto e lo informava delle susseguenti incombenze da adempiere.

È così che un militare della Guardia Costiera di Livorno lo scorso 12 febbraio ha appreso che qualcuno, a sua insaputa, con la sua identità, aveva acquistato una Mercedes Classe A, richiedendo alla finanziaria dello stesso gruppo automobilistico, un prestito di 37mila euro, corrispondente all’intero valore del veicolo.

L’uomo si è così rivolto ai Carabinieri e sono partite subito le indagini del Nucleo Investigativo del capoluogo labronico.

I militari hanno accertato che la vittima aveva subito un furto di identità, avvenuto attraverso canali telematici. Il 37enne, infatti, ha confermato di avere archiviato i suoi documenti di identità su un hard disk collegato ad una linea internet e che, in effetti, qualche giorno prima aveva ricevuto delle mail strane che lo invitavano a cliccare su un link per non perdere delle eccezionali ed esclusive offerte commerciali.

Le indagini del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Livorno hanno consentito di individuare l’autoconcessionario di Casalecchio di Reno (BO) ove era stata comprata la Mercedes.

Attivata l’Arma bolognese, i Carabinieri della locale Stazione, a loro volta, hanno verificato che la trattativa era stata condotta on-line, che l’acquirente aveva trasmesso solo i files dei documenti personali  e che l’autovettura sarebbe stata ritirata nel pomeriggio del 18 febbraio.

Puntuali, il giorno del ritiro, alle 16.00, i Carabinieri di Casalecchio si sono presentati nello showroom dell’autoconcessionario e, individuato l’acquirente della Classe A e lo hanno tratto in arresto.

Si tratta di un 26enne, “pilastrino”, così vengono chiamati gli abitante nel quartiere felsineo del Pilastro.

Il giovane, che subito ai Carabinieri ha confessato la sua vera identità,  deve rispondere dei reati di truffa aggravata, possesso di documenti falsi, sostituzione di persona ed anche il possesso di un distintivo della Guardia Costiera.