Rugby in lutto: ci ha lasciati Franco Mazzantini, una vera icona della palla ovale cittadina e nazionale
Lutto per lo sport cittadino.
In questo triste pomeriggio di inizio ottobre ci ha lasciati Franco Mazzantini, una vera istituzione del rugby livornese.
Franco Mazzantini, classe ’37, negli ultimi 70 anni ha rappresentato l’anima dello sport della palla ovale labronica e non solo labronica.
È stato giocatore di mischia (pilone e terza linea) nel Rugby Livorno, nel Rugby Buscaglione (poi Cus Roma) e nella squadra militare dell’Esercito a Napoli, allenatore (Rugby Livorno, Fides Rugby Livorno e Casale sul Sile) e dirigente.
Ha avuto tra i suoi allievi, oltre al figlio Matteo, altri atleti che poi si sono ritagliati spazio in nazionale: da Massimo Goti a Marzio Innocenti, da Andrea De Rossi a Stefano Saviozzi, oltre a centinaia di ragazzi nazionali giovanili.
Impossibile descrivere la figura di Franco – 3 i suoi ‘caps’ in nazionale tra il 1965 e 1967 – con le classiche parole di circostanza.
Per comprendere il suo carisma e quallo che ha lasciato nel cuore di tantissimi rugbisti, è significativo ricordare quella indimenticabile cerimonia svoltasi domenica 7 giugno 2015, quando, ovviamente a Livorno, si tenne una manifestazione di ringraziamento in suo onore.
La festa andò in scena con un “flash mob” a insaputa dello stesso protagonista, con centinaia di giovani giocatori da lui allenati e da giocatori meno giovani, suoi ex compagni di squadra, provenienti da tutta Italia.
Tutti quanti pronti a indossare un basco commemorativo, per rendergli il tributo e consegnargli un trofeo di ringraziamento.
Il trofeo venne consegnato da Marzio Innocenti, all’epoca Presidente del Comitato regionale Veneto della FIR e attualmente Presidente FIR, uno degli ex “bimbi” di Franco, alla presenza di una folla che intonò più volte il “grido di battaglia” tipico del Mazzantini : batàn, batàn, batàn.
Una lettera di ringraziamento fu infine letta e consegnata da Fabrizio Bernini, ex giocatore del Rugby Livorno e organizzatore dell’omonimo Memorial dedicato al figlio Alessandro, giocatore prematuramente scomparso nel 2009. La serata, che ebbe tanti momenti di commozione e ricordi, si concluse con un terzo tempo nel corso del quale fu proiettato un video con i momenti più significativi della carriera di Franco.
Alla fine della proiezione del video, Mazzantini regalò ai molti presenti ancora un prezioso insegnamento: nello sport e nella vita “può capitare a chiunque di piangere ma l’importante è farlo stando in piedi, con la schiena dritta”. Batàn, batàn, batàn!