Rugby 19 Aprile 2019

Rugby: in vista delle finali per la promozione in B, parla il capitano dei Lions Amaranto Livorno Lucio Scardino

Livorno – ‘Pensieri e parole’ è un famoso brano del 1971 di Lucio Battisti. 48 anni dopo, tocca ad un altro Lucio – un po’ meno famoso del cantautore di Poggio Bustone – interpretare (non cantare…) ‘Pensieri e parole’ in libertà. Il ‘Lucio’ in questione è Scardino, il terza centro e capitano ‘storico’ dei Lions Amaranto Livorno. “Il mio nome – ci scherza l’avanti, classe ’89 – è, all’anagrafe, Luciano. Tutti però mi chiamano Lucio”. E allora via con ‘pensieri e parole’ del rugbista labronico. “Siamo estremamente soddisfatti – dice – di quanto combinato nel corso della regular season, ma siamo anche consapevoli che nella doppia finale promozione con l’Olbia tutto ripartirà da zero. Per questo non dobbiamo cullarci sugli allori, né gioire più di tanto per le dodici brillanti vittorie ottenute nelle prime dodici partite stagionali. Abbiamo dimostrato, contro le formazioni toscane incontrate finora,di avere buoni mezzi in tutti i settori e in tutti i reparti. Ma sarebbe un errore grave, che credo non commetteremo, limitarci a pensare che possiamo ‘vivere di rendita’. Contro l’Olbia, nelle due gare in programma dopo la domenica di Pasqua, ci attendono 160 minuti di grande intensità. Ci stiamo preparando, secondo me, nel modo migliore”. Andata in terra sarda il 28 aprile (con diretta livescore sul sito della società, lionsamarantorugby.it) e ritorno sette giorni dopo al ‘Priami’ di Stagno. “Giocare la seconda partita in casa può essere un vantaggio, anche se non credo che sarà determinante. Ben altri saranno i fattori che decideranno il braccio di ferro”. Scardino, con i suoi 30 anni (da compiere ad agosto), è una sorta di ‘chioccia’ della squadra. “Oltre a me – chiarisce – ci sono in rosa altri elementi con una certa esperienza. Così come Giusti, Tamberi, Sarno e Siviero, ho già giocato, con la maglia dei Lions, in serie B. Puntiamo a tornare in quella categoria. Ho vissuto, solo come giovane spettatore, alla promozione del 15 giugno 2008. Ero, all’epoca, tesserato CUS Pisa, che in quell’annata era di fatto la squadra Lions ‘B’. Mi ricordo perfettamente, dopo la vittoria con il Reno Bologna, nel ritorno della finale promozione, la festosa invasione di campo. Avevamo tutti 11 anni in meno….”. I Lions disputavano le proprie gare interne sul terreno di San Piero a Grado. “A proposito di campo. Importantissimo è stato l’aver trovato, negli ultimi mesi, una vera casa madre. Il poter contare su un nostro vero impianto, quale è il ‘Priami’ di Stagno, ci ha consentito di allenarci con maggior profitto. Da quando, con il successo nel relativo bando, la nostra società si è garantita la gestione di un impianto sportivo così importante, c’è, in tutto l’ambiente, un maggior entusiasmo. Sentiamo anche il pubblico più vicino. Per ora, anche da quel punto di vista, è quella in corso, un’annata memorabile. Dobbiamo però ancora, sul campo, conquistare la ‘meta’ più bella”. In rosa, nei Lions, c’è chi ha già ottenuto, sempre con la maglia amaranto, la promozione in B. “Sì, Diego Tamberi, che è un classe ’88, era, nella stagione 2007/08, stabilmente in prima squadra. In questi 11 anni tanta acqua è passata sotto i ponti. Abbiamo acquisito tante esperienze, positive e anche negative. E’ stata dura da accettare la retrocessione del 2011 e dure da digerire le mancate promozioni del 2013 e del 2014. In questa stagione, abbiamo una rosa ampia e di qualità. Però, per quello che ci risulta, anche l’Olbia può contare su un roster importante per la categoria. Insomma, tutti quanti dovremo in queste due decisive gare dare il massimo. Non vedo l’ora di partire per la Sardegna, di saggiare, sabato 27, il campo dei galluresi e soprattutto non vedo l’ora, domenica 28, alle 15,30, di iniziare la prima partita playoff. Stiamo costruendo qualcosa di bello, solido e impostante. Il tutto grazie al lavoro ed alla serietà dello staff dirigenziale e tecnico…” ‘Pensieri e parole’ di Lucio…

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