Rugby: Miracolo in campo. Daniele Cafaro stoppa il calcio di trasformazione e salva la partita
Livorno Rugby vince per un punto contro centumcellae Civitavecchia. Miracolo di Cafaro.
LIVORNO RUGBY – CENTUMCELLAE CIVITAVECCHIA 21-20
LIVORNO RUGBY: Scapaticci; Cafaro, Gigli, Merani, Cristiglio; Squarcini, Contini; Bottari, Scrocco (21′ st Tichetti), Bitossi (23′ st Schioppetto); Bertini, Paris (31′ pt Marmugi); Tangredi, Guidi, Ciapparelli G. (33′ st Brayon). A disp.: Mazzocca, Del Re, Reitsma. All.: Zaccagna.
CEMTUCELLAE CIVITAVECCHIA: Di Gennaro; Ragni, Gentili, D’Ottasi, Pampinelli; Gentile, Crino; Onofri, Spada (1′ st Rossi), Simeone (12′ st Fraticcelli); Gargiullo, Manuelli; Giordano (22′ st Peris), Kurtaj, Orabona. A disp.: Nutaluppi, Mellini, Caprio, Nocchi. All.: Esposito.
ARBITRO: Baldazza di Forlì.
MARCATORI: nel pt (14-10) 13′ cp Gentile, 19′ m. Spada tr. Gentile, 34′ m. Scapaticci tr. Squarcini, 40′ m. Guidi tr. Squarcini; nel st 4′ m. Marmugi tr. Squarcini, 33′ m. D’Ottasi, 39′ m. Pampinelli.
NOTE: in classifica 4 punti per il Livorno Rugby (che ha vinto) e 1 per il Civitavecchia, che ha perso con un margine inferiore alle otto lunghezze. Nessuna delle due squadre si è assicurata il bonus-attacco (3 mete per ciascuna formazione).
LIVORNO. Un finale thrilling ed anche la prova del nove viene superata dal Livorno Rugby. La squadra biancoverde si assicura la nona vittoria consecutiva, grazie ad un episodio che ha pochissimi precedenti nella storia della palla ovale. ‘Eroe’ della sfida risulta il giovane trequarti ala dei biancoverdi Daniele Cafaro, un giocatore che non figura nel tabellino dei marcatori. Cafaro, all’ultimo minuto, ha stoppato (e dunque fatto sbagliare) il (facile) calcio di trasformazione tentato da sotto i pali dal mediano di apertura del Centumcellae Civitavecchia Gabriele Gentile. Grazie a questa ‘pazzesca’ deviazione, i labronici hanno conservato il prezioso punticino di margine (21-20 il risultato) ed hanno potuto fare festa. Incamerati, in una classifica sempre più brillante, altri quattro punti tutti d’oro. I conti sono facili. Se Gentile avesse fatto centro nel ‘rigore a porta vuota’, i laziali avrebbero effettuato il sorpasso, avrebbero vinto 21-22 e Bertini e soci si sarebbero dovuti accontentare del punticino relativo al bonus-difesa. Una ‘stoppata’ quella di Cafaro, che vale dunque tre punti in più in graduatoria. I ragazzi di Marco Zaccagna si stanno abbondando – soprattutto nelle gare casalinghe – a questi finali di gara severamente vietati ai deboli di cuore. Se ogni volta tali sofferenze vengono premiate dai risultati, ben vengano. Magari con l’invito a chi ha problemi alle coronarie di non presentarsi più sugli spalti del ‘Montano’… A proposito: domenica prossima sul campo ardenzino, il Livorno Rugby ospiterà i fiorentini dei Medicei cadetti. L’incontro si giocherà alle 15,30 (posticipo di un’ora per evitare la concomitanza con Livorno-Alessandria di calcio) e metterà in palio una posta pesantissima. I biancoverdi occupano la seconda piazza, i gigliati – dopo la rotonda vittoria di questa domenica a Parma – la terza posizione. Questi i risultati negli altri campi in questa 11° giornata, ultima di andata, di serie B, girone 2 (tra parentesi i punti validi per la classifica): Modena-Pesaro 17-27 (0-4), Florentia-Arezzo 48-3 (5-0), Rieti-Parma’31 10-19 (0-4), Bologna-Romagna 7-25 (0-5), Parma’31-Firenze cadetto 5-28 (0-5). La classifica al giro di boa del torneo: Pesaro 47 p.; Livorno 44; Firenze cadetto 38; Am. Parma 36; Bologna 32; Parma’31* 24; Romagna* 23; Rieti 22; Civitavecchia 21; Modena e Florentia 15; Arezzo 7. *Parma’31 e Romagna scontano 4 punti di penalizzazione. Al di là dell’episodio – decisivo – dell’ultimo minuto, il Livorno Rugby ha costruito il suo prezioso successo con un terrificante break di 21 punti a 0 registrato nella parte centrale del match, a cavallo tra la fine del primo tempo e l’inizio della ripresa. Sfida difficile, al cospetto di una formzione – quella civitavecchiese – ben più coriacea e valida rispetto a quanto può indicare la sua attuale posizione in graduatoria. L’ennesima conferma di come sia un campionato difficile per chiunque. Per informazioni, rivolgersi al Bologna che perdendo (in modo severo) in casa con il Romagna ha – forse – compromesso il suo cammino verso la promozione. Il Livorno Rugby, per far fronte alle gravi assenze in prima linea e ‘scongiurare’ i temuti problemi in mischia, ha adottato una tattica rischiosa: fin dai primi minuti i biancoverdi giocano a mille all’ora, cercando l’ampiezza del terreno di gioco. I laziali, grazie alla propria solidità, realizzano, nel cuore della prima frazione, 10 punti (una meta, un piazzato ed una trasformazione) con i quali tentano una mini-fuga (0-10). La risposta dei biancoverdi giunge nel finale di frazione: uno-due con le mete in velocità dell’estremo Scapaticci e di forza del tallonatore Guidi. Le trasformazioni dell’apertura Squarcini consentono di presentarsi all’intervallo in vantaggio 14-10. I labronici rimangono lucidi e concentrati anche nei primi minuti della ripresa, quando allungano con la terza meta, siglata dall’avanti Marmugi, subentrato nella prima frazione in luogo dell’infortunato Paris. Squarcini trasforma ancora, issando così la squadra sul massimo divario: 21-10. Livorno, alla distanza, mostra la corda. I laziali impediscono agli avversari la realizzazione della meta-bonus ed anzi tornano prepotentemente in corsa. Gli ospiti, al 33′, siglano la meta con cui vanno sotto la distanza del break (21-15). Poi (39′) i laziali vanno a bersaglio sotto i pali, per il 21-20. Gentile, nella successiva facile trasformazione, pecca d’ingenuità e prova il calcio troppo a ridosso della porta. Canepa parte come un razzo dalla propria linea di meta, si porta a pochi passi dal calciatore ‘nemico’ e devia la sua conclusione. Che, sorprendentemente, non finisce sopra la traversa. Finisce 21-20 e per i livornesi si tratta della decima affermazione colta in undici giornate. Contro i Medicei Firenze cadetti, coach Zaccagna domenica prossima potrà contare sul rientro di varie pedine assenti in questa splendida (anche meteorologicamente parlando) terza domenica di gennaio.