Salute e Benessere – Il movimento all’aria aperta: un antidepressivo naturale
Salute e Bessere – 6 dicembre 2021
Il movimento all’aria aperta: un antidepressivo naturale
Sappiamo oramai dei numerosi benefici comprovati dell’attività fisica, non solo sul fisico ma anche sulla psiche e sulle emozioni. Ho estrapolato una piccola parte della mia tesi di laurea per parlarti oggi, del “green exercise”, una forma di esercizio fisico che si pratica immersi nel verde, nella natura.
Green exercise
In psicologia l’attività fisica che si svolge in un ambiente naturale viene chiamata “green exercise” (esercizio verde). Entro i primi cinque minuti di qualsiasi attività fisica svolta a contatto con la natura, le persone segnalano rilevanti cambiamenti di umore e prospettiva. Non si sentono solo meglio, si sentono diversi, più distanti dai problemi della vita quotidiana e più connessi alla vita stessa. Fare una passeggiata fuori fa rallentare gli “orologi interni” delle persone, portando alla percezione di un tempo che si espande. Il semplice fatto di trovarsi in un ambiente con una varietà di specie vegetali aumenta la capacità di avere una prospettiva di vita. Trascorrere del tempo all’aperto può anche calmare una mente agitata. Le emozioni che più probabilmente proviamo quando siamo a contatto con la natura – meraviglia, timore reverenziale, curiosità, speranza – sono antidoti naturali a preoccupazione, distrazione e depressione.
Una riprova scientifica
All’Hongneung Arboretum di Seoul, in Corea, gli adulti di mezza età in cura per depressione hanno camminato tra gli alberi e le piante alpine prima di partecipare alle sedute di terapia cognitivo-comportamentale settimanali. Dopo un mese il 61% degli escursionisti era in remissione, il triplo del tasso di pazienti la cui psicoterapia era stata condotta in ospedale. In uno studio austriaco, l’aggiunta delle escursioni in montagna alle cure mediche standard ha ridotto l’ideazione suicidaria e la disperazione in soggetti che avevano precedentemente tentato il suicidio. Chiaramente nessun operatore sanitario incoraggerebbe chi soffre di depressione a rinunciare a cure mediche a favore di un’escursione. È interessante tuttavia che l’effetto neurologico a breve termine di una passeggiata in un parco assomigli cosi tanto ai trattamenti all’avanguardia per la depressione. Questo dimostra che dedicare tempo all’attività fisica non è un capriccio, per molti è un atto di self-care.
Bibliografia:
Marcus K. Taylor et al. (2017), «A genetic risk factor for major depression and suicidal ideation is mitigated by physical activity», Psychiatry Research, 249, 304-306;
Kelly McGonigal “La gioia di muoversi. Come l’esercizio fisico aiuta a trovare la felicità, la speranza e il coraggio”
Vincenzo Sudi, Dottore in scienze delle attività motorie e sportive, divulgatore e Personal Trainer
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