Salviamo gli alberi del Parterre, Lipu calcola i benefici persi con il nuovo ospedale
Salviamo gli alberi e le aree gioco del Parterre
Calcolati i benefici per la salute e qualità urbana, che verrebbero persi con la costruzione dell’area
“Le attività del Comitato Salviamo il Parterre e delle altre associazioni ambientaliste che si battono per tutelare il Parco Pertini proseguono senza sosta, inclusa una raccolta di firme (tutti i sabati dalle 9 alle 13 in via Grande angolo via del Giglio).
Un contributo viene oggi dagli esperti della Lipu,
La Lipu ha effettuato una stima del danno ambientale ed ecologico che si produrrebbe se venisse attuata la prevista trasformazione urbanistica nell’area del Parco Pertini interessata dal progetto di costruzione del monoblocco del nuovo ospedale
Gli alberi censiti sono 94, di 11 specie (i più diffusi sono il bagolaro, il cipresso, il leccio e l’olivo).
Inoltre, lungo il confine con via della Meridiana c’è un boschetto misto di essenze mediterranee (lentisco; fillirea, corbezzolo; alaterno; mirto, ecc.) ampio circa 3000 m2, dove nidificano diverse specie protette di uccelli, sia migratori che sedentari (Capinera; Cinciarella; Cinciallegra; Rampichino; Pigliamosche, ecc.).
Assumendo un’altezza media di queste piante di 3,5 m vengono fuori 10.500 m3 e considerando come paragone la chioma di un leccio di 500 m3 si ottengono – per questo boschetto – le funzioni equivalenti a 21 alberi di leccio.
Nel complesso, nell’area in oggetto ci sarebbe un volume di vegetazione di circa 40.000 metri cubi.
A questo punto sono stati utilizzati i parametri del portale “Qualiviva” (elaborato da agronomi dell’Università di Firenze) per stimare che le foglie di questo insieme di chiome di alberi e arbusti rimuovono ogni anno dall’atmosfera 24.774 kg di anidride carbonica (CO2) e 21,9 kg di polveri sottili (PM10).
Sappiamo che l’anidride carbonica è il principale gas serra, responsabile dei temibili cambiamenti climatici (a livello mondiale, la concentrazione ha ormai superato le 400 ppm, un valore mai raggiunto nella storia dell’umanità), le cui conseguenze sono le alluvioni – che anche Livorno ha tragicamente sperimentato – ma anche gli incendi e tante altre catastrofi che sono sempre più frequenti ed evidenti.
Il particolato è invece molto pericoloso per i nostri polmoni (prima della pandemia era responsabile in Italia di 58.600 morti all’anno per patologie respiratorie), ed è stato dimostrato dai ricercatori che veicola anche i virus, incluso il Covid.
Ovviamente le piante filtrano anche molte altre sostanze nocive, sia dall’aria che dal terreno (ossidi di azoto, ozono, anidride solforosa, ecc.), donandoci una ampia gamma di benefici per la nostra salute psico-fisica, che vengono denominati servizi ecosistemici.
Oltre alla riduzione dell’inquinamento atmosferico e al miglioramento della qualità dell’aria, tali vantaggi riguardano il risparmio energetico, il contrasto al dissesto idrogeologico, l’incremento del valore immobiliare degli appartamenti, il relax, ecc.
Questo significa che i parchi urbani sono spazi insostituibili per lo svago, le attività fisiche e sportive, i giochi dei bambini, e il Parco Pertini – con il suo ampio anfiteatro ed i prati alberati adiacenti – ne è una evidente testimonianza per la città di Livorno.
Insomma, potenziare e migliorare l’ospedale è senza dubbio importante (e questo può avvenire nell’area già occupata dal nosocomio), ma al tempo stesso è basilare mantenere inalterate le aree verdi, che garantiscono il nostro benessere e prevengono l’insorgenza delle malattie”.
Comitato Salviamo il Parterre
Lipu – BirdLife Italia
OTU – Osservatorio delle Trasformazioni Urbane