“Sanità Toscana tra tagli, inefficienze e sprechi”: la manifestazione all’ippodromo Caprilli in occasione della presenza dell’assessore Bezzini alla festa dell’Unità
Livorno 1 settembre 2023 – “Sanità Toscana tra tagli, inefficienze e sprechi”: la manifestazione all’ippodromo Caprilli in occasione della presenza dell’assessore Bezzini alla festa dell’Unità
Giovedì 31 agosto 2023, un gruppo di cittadini attivi facenti parte della zona della Asl Toscana nordovest si sono ritrovati all’esterno dell’ippodromo Caprilli (viale Italia ) a Livorno,
Al Caprilli per la festa dell’Unità, era annunciata la presenza dell’assessore regionale alla sanità Simone Bezzini, e dei cittadini hanno manifestato il loro dissenso nei confronti della politica sanitaria della Regione e dell’Azienda Usl territoriale.
Il gruppo di cittadini ha manifestato:
per una concreta difesa del servizio sanitario pubblico contro le inefficienze e gli sprechi che si evidenziano nell’abbandono degli ospedali esistenti sostituiti da strutture più piccole e non rispondenti alle necessità della popolazione in cui povertà, invecchiamento e malattie richiedono un investimento reale nella medicina territoriale, fattivo e non solo annunciato;
contro l’incuria a cui, da anni, viene abbandonato l’ospedale livornese, contro la distruzione della parte più nuova ed efficiente dello stesso nosocomio, tutto quanto costruito dal 1978 al 2008 circa 115.000 metri cubi per un valore di 35/40 milioni di denaro pubblico, contro la distruzione di tre ettari di un parco pubblico;
Manifestano perché l’Ausl Toscana nordovest, proprio per il suo incarico riguardante una zona vasta, sia obbligata ad una pianificazione sanitaria riequilibratrice che non esalti gli scompensi territoriali esistenti, concentrando in un unico mastodontico presidio ospedaliero, ma avvicini la cura alla popolazione senza costringere malati e familiari a faticosi e costosi spostamenti.
Il Coordinamento Regionale Toscano Salute Ambiente Sanità presente alla manifestazione di protesta fa sapere di essere al fianco del comitato di Livorno in difesa dell’ospedale. Il comitato prosegue:
“Rispetto alle scelte che vogliono adottare a Livorno che avanziamo alcune considerazioni, sottolineando che quanto accaduto in questi anni nella Regione è opera di politici e amministratori che a “parole” si schierano in difesa del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), nella pratica hanno sposato la logica aziendalistica con il taglio di servizi, posti letto, le infinite liste d’attesa, fino alla demolizione del sistema di diagnosi e cura dei piccoli ospedali e alla svendita del patrimonio pubblico.
E’ stato modificato il sistema dell’emergenza che prevede l’assenza della guardia medica (h. 24.00-08.00) con sovraccarico per i 118 soppressi del 40%, gli accorpamenti dei laboratori analisi, la limitazione del servizio d’interruzione gravidanza, la riduzione di 2.000 posti letto (Patto per la salute tra Stato e Regioni), con il tasso più basso d’Italia, le degenze ridotte, i ticket aumentati di 10 € sul nazionale, lo smantellamento degli ospedali e dei presìdi, i tagli delle convenzioni con cooperative che gestiscono i
servizi sociali e alla farmaceutica ospedaliera, alle forniture di beni e servizi (mense, pulizie, presìdi chirurgici), convenzionando tali servizi con ditte esterne.
Con la L.28, che prevede l’utilizzo massiccio della mobilità del personale, si sono cancellati 2.000 posti di lavoro. Erano sufficienti due calcoli per capire che, 2.000 operatori sanitari in meno, la ricaduta sui servizi territoriali, ospedalieri e sull’assistenza diretta ai pazienti, non poteva che rivelarsi drammatica!
Nel 2013 fu firmato l’Accordo di collaborazione che cedeva servizi sanitari pubblici al c.d. volontariato, proseguendo con lo spostamento di risorse alla sanità privata e integrativa che fa il paio con il progressivo smantellamento del SSN.
Con la delibera regionale del 23/12/2002 fu avviato il Project Financing, programma pluriennale di “interventi sanitari strategici”, con cui le Pubbliche Amministrazioni hanno realizzato 4 ospedali (Massa, Lucca, Pistoia e Prato) a favore dei privati con la concessione per 20 anni, e di servizi importanti: pulizie, sterilizzazione, pasti per degenti, mensa per lavoratori, prenotazioni, portineria, manutenzione, parcheggio … sui quali l’ente pubblico non ha il controllo né sulla qualità né sull’applicazione dei contratti di lavoro e delle tutele per sicurezza e salute verso lavoratori e cittadini.
Un processo governato da regole di mercato (domanda/offerta), dalla razionalizzazione aziendalistica della spesa sanitaria e dalla volontà a privilegiare attività ultraspecialistiche su quelle di base, le assicurazioni private sul servizio pubblico.
Un processo di ‘Aree Vaste’ (sistema verticistico, piramidale e decisionale) nelle quali non solo si sono moltiplicati i posti di “direzione-comando”, ma anche i costi
per i quali, a differenza dei servizi di base, specialistici e ospedalieri, non è previsto alcun ridimensionamento.
La strisciante distruzione e/o privatizzazione del SSN ha avuto conseguenze nefaste come il ‘Covid-19’ insegna, sia sulla salute della popolazione e degli operatori sanitari, sia obbligando i cittadini a fare a meno della maggior parte delle risorse a disposizione per potersi garantire l’accesso alle cure rendendo
insostenibile il lavoro per gli operatori sanitari.
Non possiamo aspettarci niente di buono da politicanti. I lavoratori e i cittadini hanno il diritto alla partecipazione e a esercitare il controllo sulla funzionalità degli ospedali e dei servizi territoriali, sulle scelte che coinvolgono la loro vita e la sicurezza. Il diritto alla cura e alla prevenzione è un bene
prezioso.
Per questo il SSN va difeso con unghie e denti dai giochi di potere, da leggi-inganno, da interessi privati, da abusi e clientelismo, dallo spreco di montagne di soldi pubblici. La salute non si monetizza, non si delega, non si subordina a norme, contratti, leggi!”