Scenari di Quartiere 2021: oggi, Michele Crestacci a Shangai con “Italiani si nasce”
Quarto appuntamento con “Scenari di quartiere”, il festival di Teatro di narrazione organizzato dalla Fondazione Teatro Goldoni e dal Comune di Livorno con la direzione artistica di Marco Leone e Fabrizio Brandi ed il contributo dell’Associazione Quartieri Uniti.
Protagonista della serata Michele Crestacci con un lavoro scritto a quattro mani con Alessandro Brucioni intitolato Italiani si nasce che andrà in scena martedi 15 giugno, ore 19.30, in via Stenone nel Quartiere di Shangai.
“Come siamo divenuti ciò che siamo” – dichiara Crestacci – potrebbe essere l’incipt di Italiani si nasce. Un racconto comico e del tutto serio attraverso le vicissitudini che hanno visto protagonisti i Mille e non solo. Le storie vere di Garibaldi, Cavour e delle forze straniere che hanno messo i bastoni tra le ruote all’unificazione italiana e delle altre che hanno sostenuto il volo e il sogno italico.
Come e chi ha voluto che l’Italia fosse Italia, che una sola lingua divenisse la lingua di tutti, che una sola voce divenisse la voce di tutti. Sono 160 anni che siamo italiani. È una lunga storia scritta con il sangue e con le risate, uno stivale di storie che si intrecciano all’inverosimile. L’Italia è forse una storia tra le più belle che si potesse scrivere, dove l’arte e la corruzione, l’ignoranza e la scienza, la comicità e la ferocia, la farsa e la tragedia, l’eroe e la caricatura sono sempre state le une accanto alle altre.
Italiani si nasce è una cavalcata onirica, confusa e ironica di un uomo alla ricerca di un paese.
Un uomo in cerca di una trama, di un punto di vista e di un modo per raccontarlo. Per capire chi siamo
e come ci sentiamo, per capire se c’è una storia che può essere raccontata senza retorica, senza
dramma, senza credervi troppo.
Una storia che possa essere la storia di come siamo e di come saremmo voluti essere.
Attraverso un registro comico, stralunato e drammatico, è il ritratto intenso di un uomo e del suo paese. Un racconto divertito e divertente che racconta non tanto la storia dell’Italia, quanto la dolente sensazione di rovina, l’esagerata commozione dei tempi, la endemica contraddizione e rivolta dei sensi e dei significati.
Una marcescente solitudine che sembra vivere in ognuno di noi impedendoci di sentirci una comunità. Un racconto che ricostruisce l’Italia dell’unità di metà ottocento per rintracciarne i vizi originari e che sfocia nell’Italia dei nostri giorni per ricordarci che se siamo italiani come siamo una ragione ci deve essere.
Ricordiamo che l’ingresso alla platea di Scenari è su prenotazione obbligatoria