Scrittura creativa al plesso DaVinci/D’Alcamo, incontro con Cotronei
Livorno, 06 aprile 2025 – Ancora una settimana e all’interno dei plessi Leonardo Da Vinci e Cielo D’Alcamo si concluderà il progetto Scrittura Creativa.
Grazie alla collaborazione dello scrittore Vittorio Cotronei i ragazzi delle classi 1A, 2A, 2B, 3A, 3B,1G, 1M, 2G, 2I e 3I hanno potuto approfondire e analizzare in modo più dettagliato l’importanza che ha il tempo narrativo, l’arco dell’eroe, l’incipit in una storia
e tante altre dinamiche che ogni buona penna deve affinare per catturare ogni lettore dentro quello spazio creativo in cui ogni narratore inventa, dirige, orchestra la propria storia.
Brillante, ironico e veramente preparato, Cotronei ha saputo trasmettere ai ragazzi la sua esperienza professionale, offrendo ad ogni singolo studente l’opportunità di mettersi in gioco diventando protagonista dentro ogni esercizio che, una volta letto a voce alta, usciva dal tempo privato del foglio, per diventare spunto, analisi e spazio positivo per raccontare, raccontarsi e definire quello stile con cui ogni alunno contorna la propria identità, il proprio stile.
L’autore dei romanzi Andalù (MdS Editore, 2015), premiato al Premio letterario Internazionale Cinque Terre-Golfo dei poeti, Passato Remoto (MdS Editore 2018), segnalato al Premio Strega 2019, del volume e dell’omonima raccolta di scritti satirici “Cronache della Val di Cecina” presente sul mensile livornese“il Vernacoliere” e dell’ultimo romanzo Colonnello Astrale NOF4 (Edizioni ETS, 2024),
contrariamente ad una direzione globale che dipinge i ragazzi sempre meno sognatori e creativi, perchè erroneamente considerati più propensi a facilitare compiti e percorsi scrittori grazie all’uso dell’intelligenza artificiale, ha dimostrato durante le sue lezioni quanto invece i ragazzi siano ideatori di storie e volani di fantasia.
In linea con la ricerca e proposta didattica Cotronei ha saputo dare maggiore enfasi ad un’offerta formativa che quotidianamente vede schierati i docenti verso una ricerca e una progettualità costante con cui spesso si supera il limite delle linee ministeriali, per garantire alle nuove generazioni linguaggi che siano in linea con la loro contemporaneità, ma soprattutto siano connessi con il loro sguardo e il loro tempo narrativo.
(testo gentilmente fornito da Elisa Favilli)