Scuola di Carta: “Le vacanze sono finite ma le scuole crollano ancora”. Lo stato dei plessi scolastici di Livorno
Livorno 15 gennaio 2025 Scuola di Carta: “Le vacanze sono finite ma le scuole crollano ancora”. Lo stato dei plessi scolastici di Livorno
“Le vacanze sono finite ma le scuole crollano ancora”
Il comunicato del Collettivo studentesco Scuola di Carta:
“Lo stato dei plessi scolastici della nostra città, i disagi riscontrati da alunni e docenti
Nel corso di questo primo periodo dell’anno scolastico, sono emerse numerose
problematiche, segnalate sia dagli studenti che dai docenti che frequentano le scuole di
Livorno. Queste problematiche, in realtà, vengono segnalate ogni anno da almeno cinque
anni consecutivi.
Questi istituti, pur mantenendo una solida reputazione esterna, sono segnati da gravi
difficoltà strutturali e organizzative che compromettono il regolare svolgimento delle attività
didattiche, mettendo inoltre a rischio la dovuta sicurezza degli studenti. Nonostante
l’impegno di docenti e del personale scolastico, è evidente che vi sia una disparità tra
l’immagine che l’istituto vuole proiettare all’esterno e le reali necessità quotidiane di chi lo
vive. Sono stati riscontrati i seguenti problemi dagli studenti e dalle studentesse.
Liceo F. Enriques:
Nel corso di questo primo periodo dell’anno scolastico, sono emerse numeroseproblematiche relative al liceo Enriques, che richiedono un intervento immediato. Sebbene lastruttura dell’istituto appaia esternamente stabile, permangono gravi criticità. In caso dipioggia, si verificano infiltrazioni dai soffitti e dalle finestre che causano l’allagamento delleaule situate ai piani superiori. Questa situazione non solo mette a rischio la sicurezza deglistudenti a causa di possibili scivolamenti, ma comporta anche gravi pericoli, comefolgorazioni, incendi e danni all’apparecchiatura elettronica, compromettendo il normalesvolgimento delle attività didattiche.Un ulteriore problema, seppur meno grave rispetto agli scorsi anni, resta quello dei serviziigienici, i quali sono talvolta soggetti a malfunzionamenti.
ITIS:
Da mesi ormai la situazione all’ITIS è preoccupante. Innanzitutto, noi studenti dell’ITISveniamo considerati come “lavoratori equiparati” dal decreto legislativo 81/08, che stabilisceche, in caso di temperature inferiori ai 17°C, le lezioni non sarebbero attendibili. Neilaboratori di disegno, nella sala macchine e nelle aule dedicate alle classi di meccanica,l’impianto di riscaldamento è da tempo malfunzionante, tanto che molti studenti sonocostretti a perdere ore di materie che potrebbero essere scelte come materie di esame. Perquesto problema, la scuola ha deciso di introdurre nelle aule gelide delle stufette elettriche; ilproblema è che consumano troppo, quindi la situazione persiste.I problemi alle infrastrutture colpiscono molti spazi. Ad esempio, nella palestra 2 sono anniche gli spogliatoi sono inagibili, ci sono piccoli crolli periodici e ora più della metà dellastruttura è interdetta per rischio di crollo. La palestra 1 è stata riaperta solo al rientro dallevacanze natalizie, poiché la Provincia non ha valutato le condizioni di agibilità prima. Letende mancanti, pur sembrando un motivo futile, provocano un forte disagio negli studenti,soprattutto per chi lavora con gli schermi, come la maggior parte delle classi che usufruiscedelle LIM, ma ancor di più per gli studenti che utilizzano i computer per il lavoro scolastico,che si ritrovano spesso a lavorare con il riflesso della luce del sole negli occhi.I parcheggi all’interno della scuola, ad oggi, sono ancora inaccessibili, causando ulterioridisagi: molti studenti non riescono a parcheggiare vicino alla scuola per mancanza di spazio.
Liceo F. Cecioni:
Con l’aumento degli iscritti al Cecioni, l’istituto è stato costretto a destinare i laboratori aduso esclusivo come aule, arrivando persino a stabilire un tetto massimo per le iscrizioni.Tuttavia, durante gli open day, i laboratori vengono presentati come spazi pienamenteoperativi e quotidianamente utilizzati, creando una discrepanza rispetto alla realtà. Èevidente che questa situazione riflette le criticità derivanti da una gestione amministrativa piùampia, sia a livello nazionale che locale.Le risorse destinate agli educatori risultano insufficienti. A partire dal mese di dicembre, moltieducatori hanno visto ridotto il proprio orario lavorativo a causa dei tagli sull’educativascolastica, e nei prossimi mesi potrebbero perdere completamente il lavoro. Questasituazione non solo ha un impatto negativo su chi svolge questa professione, macompromette anche il supporto necessario per garantire l’inclusione degli studenti condisabilità nelle classi, creando notevoli difficoltà educative e sociali.Nonostante le evidenti carenze infrastrutturali (delle scuole di Livorno ma anche di quelle ditutta la Nazione), il governo ha ulteriormente ridotto i finanziamenti destinati all’istruzione,aggravando una situazione già precaria per molte scuole italiane.Pur riconoscendo i numerosi aspetti positivi di questa scuola, emerge la percezione che sidia maggiore attenzione all’immagine esterna e al mantenimento dello status quo, piuttostoche alle reali esigenze di studenti e personale scolastico. Sarebbe auspicabile un maggiorefocus sul benessere effettivo di chi vive quotidianamente l’istituto.In conclusione, i problemi infrastrutturali che affliggono le scuole rappresentano un disagioenorme per tutte le persone che vivono la scuola ogni giorno. La sicurezza degli istituti ècompletamente limitata dalle infinite problematiche: come la mancanza di servizi igienicifunzionanti (per quanto riguarda la succursale dell’Itis e il piano terra della sede) o scalescivolose e instabili. Tutto ciò compromette l’istruzione, che diventa scarsa e insufficiente,perché problematico è stare cinque o sei ore a scuola in queste condizioni, con disagi chepersistono. Inoltre, molti studenti che hanno scelto un indirizzo con ore in laboratorio siritrovano privati di essi o in aule inadatte allo svolgimento delle varie attività laboratoriali,mentre altri, al contrario, devono svolgere lezioni nei laboratori attrezzati per attività pratiche,con grandi differenze rispetto alle classiche aule. Ciò è scomodo e per niente confortevole.Sono innumerevoli le segnalazioni da parte di docenti e alunni esasperati che non vogliono enon riescono più ad accettare di vedere infrastrutture sempre più fatiscenti e problematichesempre più numerose.
ISIS Niccolini Palli:
Prima delle vacanze previste per gli studenti, la situazione al Niccolini Palli era giàperfettamente a norma, ma inusuale. Tra i problemi più comuni c’erano: porte rotte,termosifoni parzialmente funzionanti, un muro pericolante in via Rossi, bagni delle ragazzeguasti su tutti e tre i piani della sede di via Rossi, mancanza di spazi, sia per l’assenza dialcuni laboratori adibiti a classi, sia per la mancata disponibilità di spazi necessari alladidattica degli studenti più fragili. Inoltre, la situazione del settore coreutico rimane invariatatuttora.Al rientro dalle vacanze ci sono stati buoni miglioramenti. Ad esempio, con l’approvazionedella costruzione del muro per l’aula polifunzionale, lo spazio murale di via Ginori saràriparato e abbellito con un murales sulla violenza sulle donne. I bagni sono stati sistematiinteramente, c’è stata l’approvazione per l’aggiunta di una porta-finestra in aula magna alposto delle porte malandate, il muro pericolante è stato riparato e a breve sarà restituitaun’aula adibita agli studenti di alternativa.Tuttavia, ci sono ancora alcune mancanze da segnalare: alcuni termosifoni sono ancorarotti, persiste il problema della mancanza di spazi e di fondi. I rappresentanti d’istitutoriportano che, in consiglio, sono arrivati a chiedere un contributo pecuniario (seppur moltoesiguo) alle famiglie, con una comunicazione che informa dei problemi di liquidità. A causadell’assenza degli enti governativi nei confronti dell’educazione, il consiglio d’istituto si èvisto costretto a rivolgersi a privati per un aiuto finanziario, poiché non c’erano altresoluzioni. Ciò è molto grave per una scuola pensata per essere pubblica.In conclusione, i problemi infrastrutturali che affliggono le scuole rappresentano un disagioenorme per tutte le persone che vivono la scuola ogni giorno: dai docenti al personale ATA,fino a noi studenti. Siamo consapevoli che ciò non dipende dai singoli lavoratori dei plessiscolastici, ma dagli enti istituzionali che anno dopo anno smantellano l’istruzione senzafornire fondi, lasciando questi istituti nella totale precarietà.Chiediamo a chiunque di segnalare ulteriori problemi e vi invitiamo a non ignorare questasituazione, ma a lottare insieme a noi affinché le cose cambino. Entro il mese di febbraio cimobiliteremo nelle piazze della nostra città, proclamando uno sciopero studentesco. Nonpensiamo che, in questo modo, le problematiche cesseranno, né tanto meno che laProvincia inizi ad ascoltare le nostre richieste, ma è un dovere morale fare tutto ciò che ènelle nostre possibilità per tentare di stare tutti un po’ meglio, e con meno disagi, negli istitutiche dovrebbero formare il nostro futuro.NON STAREMO MUTI MENTRE SMANTELLANO IL NOSTRO FUTURO!”
Scuola di Carta: “Le vacanze sono finite ma le scuole crollano ancora”. Lo stato dei plessi scolastici di Livorno
Collettivo Studentesco Scuola di Carta

