Scuola: l’ insegnante resta in classe gli studenti cambiano aula.
Tra le novità in vigore dal 1° settembre per gli alunni, registro elettronico e cellulare in aula.
Gli studenti come i colleghi USA
Tra le tante novità, che entreranno in vigore dal 1 settembre di questo nuovo anno scolastico, c’è una vera e propria rivoluzione di sistema. In molte scuole i docenti non dovranno più cambiare classe, ma a farlo dovranno essere gli studenti.
Un sistema che offre maggiore autonomia allo studente che, a seconda delle materie, dovrà spostarsi tra le aule un po’ come avviene nei college americani.
Ci sarà quindi un cambiamento anche nella forma: gli insegnanti dovranno pretendere che gli studenti si alzino in piedi al loro ingresso in classe. Una consuetudine che, già esistente da sempre, è caduta in disuso.
Insomma una mini—rivoluzione anche nel modo di pensare: a spostarsi saranno gli studenti, e non è cosa da poco.
Ci saranno classi suddivise per materie: matematica, italiano, inglese, etc… Un po’ come se si trattasse di un ufficio del professore.
Il registro elettronico
Compilare il registro elettronico entro l’ora di lezione. E’ il nuovo obbligo che dal primo settembre tutti gli insegnanti dovranno rispettare in classe. Non sarà più possibile arretrarsi il lavoro portando il registro elettronico a casa: dovrà essere fatto tutto e subito.
Il rischio è quello di andare incontro a delle sanzioni per i docenti inadempienti. E’ la novità che potrebbe far arrabbiare i docenti. L’utilizzo del registro elettronico, che nella scuola italiana sta sempre più prendendo il largo, può portare i professori a fare un po’ di confusione.
Questo perché è pratica diffusa continuare a mantenere un registro cartaceo personale o condiviso con i colleghi da utilizzare al momento delle lezioni, ma
che poi va trasportato in formato digitale.
Il cellulare in aula
Gli studenti potranno utilizzare i cellulari in classe, ma se dovessero finire in rete filmati compromettenti la colpa sarà degli insegnanti.
Il mese scorso Valeria Fedeli aveva aperto all’utilizzo degli smartphone durante le ore di lezione, un’arma a doppio taglio. La ministra asseriva alla fine di luglio:
“Il 15 settembre partirà un gruppo di lavoro con le migliori e i migliori esperti del Paese per rivedere le indicazioni nazionali e intervenire su cosa le nostre studentesse e i nostri studenti studiano a scuola. E promuovendo – ha aggiunto la Fedeli – un uso consapevole e in linea con le esigenze didattiche.
Questo gruppo avrà 45 giorni per pubblicare delle linee guida chiare ed efficaci perle scuole”.