Scuola, sciopero di Cobas e precari. Il comitato “Priorità alla scuola”: “Astenetevi dalla Dad, non collegatevi”
Scuola, il 26 marzo scioperano Cobas e precari Il comitato “Priorità alla scuola”: “Astenetevi dalla Dad, non collegatevi”
Le richieste: “Massimo 20 alunni per classe, sicurezza, assunzioni e interventi di edilizia scolastisca con i fondi del Recovery”
Scuola a rischio il 26 marzo: i Cobas, insieme al comitato “Priorità alla Scuola” e al Coordinamento nazionale precari scuola hanno confermato:
la giornata di sciopero nazionale per il 26 marzo
Le ragioni dello sciopero:
“affinché almeno la gran parte dei 20 miliardi di euro già previsti dal Recovery Plan per la scuola siano destinati a ridurre a 20 il numero massimo di alunni per classe e a 15 in presenza di alunni diversamente abili;
garantire la continuità didattica e la sicurezza, assumendo con concorsi per soli titoli i docenti con 3 anni scolastici di servizio e gli Ata con 24 mesi;
intervenire massicciamente nell’edilizia scolastica per avere spazi idonei ad una scuola in presenza e in sicurezza”.
Il comitato “Priorità alla scuola”:
“Non alziamo bandiera bianca: e per questo il 26 marzo PAS indice lo SCIOPERO dalla DAD ”
“Il popolo non ha scuole? e allora dategli computer!”.
Oggi ci siamo alzati leggendo sui giornali una serie di dichiarazioni sconcertanti, con il timbro della presidenza della Repubblica (da un anno particolarmente assente in tema di scuola e di diritto all’istruzione).
Invece di riaprire le scuole e così ripristinare dei diritti costituzionali, si lanciano con fervore progetti filantropici che promettono distribuzioni di “device”.
Lo slogan del progetto è “digitali e uguali”: retorica che per cominciare nasconde “digitali e distanti”.
Ora abbiamo la filantropia, che si attrezza per affrontare a modo suo uno dei ritardi cronici del Paese.
Ma di nuovo imbroglia le carte, confondendo forma e sostanza, strumento e funzione, dotazione e capacità di uso.
Sembra di essere alla discussione di quest’estate sui banchi a rotelle che avrebbero salvato la scuola, solo in versione aggiornata:
aspettiamo di vedere il cumulo di rottami digitali, come abbiamo già visto il cumulo di banchi inutilizzati (del resto le scuole sono chiuse).
Nessuno affronta il punto di una riforma della scuola che punta su digitali e atomizzati, digitali e disgregati, digitali e abbandonati.
Di fronte a tutto questo, noi non alziamo bandiera bianca:
“perché è il simbolo dell’ignoranza, bandiera bianca la vogliamo no”.
Perciò non vogliamo nemmeno una riforma della scuola fondata sulla didattica a distanza, che ci viene riproposta dopo i fasti della primavera e dell’estate scorse.
Per questo il 26 marzo lanciamo uno sciopero della didattica a distanza:
“usciamo dagli sche(r)mi” perché “questa casa non è una scuola”.
Non collegatevi, non collegate, non fatevi collegare.
Il 26 marzo è il giorno dell’astensione dalla Dad e delle richieste: perché la scuola riapra, perché la scuola torni a funzionare, perché nemmeno noi rivogliamo la scuola del 2019, ma una molto migliore.
Questo è in gioco con le risorse del Recovery Fund: questo è il motivo per cui vogliamo e dobbiamo vincere la battaglia per quelle risorse e il modo in cui quelle risorse saranno usate”.
Per maggiori informazioni e per scaricare il modulo da inviare alla scuole per l’assenza dalla DAD, visita la pagina di Priorità alla scuola