Senegalese seppellito ai Lupi, la comunità protesta: “Vogliamo la salma da riportare in Senegal”
Livorno – Diop Presidente Casto (Comunità Senegalese Toscana ): “un nostro connazionale era ricoverato da 5 mesi presso un reparto dell’ospedale cittadino ed il 15 gennaio è deceduto. Quando è morto il personale dell’Usl non ha avvisato sufficientemente i parenti e neppure, nessuna autorità diplomatica.
Ho detto avvisato sufficientemente, perchè loro (la Usl) si sono limitati a dirci che tramite il centralino hanno fatto un numero di telefono e il numero era occupato. Si parla di decesso, avevano 10.000 modi per contattare qualcheduno.
Io personalmente sono andato in ospedale ed ho lasciato il mio numero e non mi hanno chiamato, non hanno chiamato il console, nessuno dell’ambasciata e lo hanno portato precipitosamente ai cimiteri comunali.
Anche se non rispondeva nessuno, come USL sapevano chi era, era qui in Italia con regolare permesso di soggiorno, bastava chiamare la questura e dire: noi qui abbiamo uno straniero con regolare permesso di soggiorno numero…. identificatelo e vedete di avvisare qualcheduno.
Inoltre quando un cittadino senegalese muore in territorio straniero, noi riportiamo sempre la salma nel nostro paese dove i parenti fanno la sepoltura eseguendo il rito musulmano. La salma viene lavata, purificata, vestita in un certo modo e sepolta in una certa posizione oltre naturalmente alle preghiere.
Noi rivogliamo la salma per portarla nel nostro paese”.