Sette dipendenti su nove in nero, denuncia e multa per il titolare di un’azienda agricola
Reddito di cittadinanza: tre minori e quattro uomini sorpresi a lavorare in nero in un’azienda agricola all’isola d’Elba. La mamma di un minore e la moglie di uno dei quattro uomini percepivano il contributo di cittadinanza
Isola d’Elba (Livorno) 10 gennaio 2020 – Finita nella rete dei controlli delle Fiamme Gialle della Compagnia di Portoferraio (LI) un’impresa di viticoltura nell’isola dell’Arcipelago toscano.
Il giorno dell’accesso, delle nove persone, tutte italiane, trovate intente a prestare la propria opera in azienda, sette non erano state oggetto della prevista (preventiva) comunicazione di instaurazione del rapporto al competente Centro per l’impiego.
Tra i lavoratori identificati e “in nero” tre erano anche minorenni (17, 17 e 15 anni), gli altri erano 4 uomini, rispettivamente di 62, 57, 45 e 31 anni.
Uno dei tre minori e uno dei quattro dipendenti “in nero” poi facevano parte di nuclei familiari percipienti reddito di cittadinanza. Beneficiari del contributo in particolare erano la madre del primo, 49enne, e la consorte del secondo, 27enne.
Scattate nei confronti dell’azienda sanzioni amministrative per le violazioni alla normativa sul lavoro per 40 mila euro, mentre il 69enne rappresentante legale della società è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Livorno per “somministrazione e utilizzazione illecita di manodopera con accertamento di irregolare assunzione di bambini e adolescenti”.
Segnalate, inoltre, all’INPS le percettrici del reddito di cittadinanza, per la decadenza del contributo ed il recupero del denaro già indebitamente ricevuto (4.668 euro in tutto).
I finanzieri elbani hanno notiziato l’Autorità giudiziaria in ordine al reato di “omessa comunicazione di variazioni reddituali o patrimoniali in materia di reddito di cittadinanza”, perché le due signore non hanno reso nota la variazione dell’ISEE nonostante un membro delle rispettive famiglie lavorasse.