Cronaca 18 Aprile 2018

SI Toscana: “Incidenti sul lavoro, piaga inaccettabile. Controlli più efficaci e di qualità”

Sinistra Italiana Toscana: “Incidenti sul lavoro, piaga inaccettabile. Servono maggiori risorse per garantire controlli più efficaci e di qualità”

“La ripresa dell’occupazione non può andare di pari passo con l’aumento degli incidenti, anche mortali. Nei primi 100 giorni del 2018 siamo già a 11 vittime, secondo i dati dell’Osservatorio indipendente di Bologna. E guai a parlare di fatalità! Servono un’attività di prevenzione e dei controlli più stringenti, che vanno però di pari passo con un incremento di risorse di personale”. Ad affermarlo sono i coordinatori di Sinistra Italiana Toscana Daniela Lastri e Marco Sabatini in occasione della seduta speciale del Consiglio regionale dedicata alla sicurezza sul lavoro. “Non dobbiamo permettere che, una volta passata l’emotività per una tragedia, si spengano le luci: ci vuole un’attenzione costante 365 giorni l’anno”.

“La precarietà dell’occupazione e una scarsa regolamentazione sono diventate la norma, due fattori che rendono più probabili gli incidenti, specialmente in periodi di crisi, quando la salute e la sicurezza vengono colpevolmente messi in secondo piano. Per fare un’inversione di rotta è necessario coinvolgere tutti gli attori: lavoratori, sindacati e aziende. Giusto chiamare in causa la responsabilità sociale delle imprese, ma anche le istituzioni facciano la loro parte. Molti infortuni avvengono per l’assenza e qualità di procedure operative così come per la scarsa, o addirittura assente, formazione dei lavoratori alla sicurezza. Ma queste attività, come quelle di controllo, non devono tendere genericamente a ‘fare numeri’, bensì essere di qualità per ottenere risultati concreti. È fondamentale selezionare gli obiettivi, in modo da massimizzare l’efficacia. Altrettanto grave – continuano i coordinatori di Sinistra Italiana – è il problema delle malattie da lavoro. E allora ci chiediamo: come sono i rapporti tra istituzioni locali e Università, dove si formano medici e tecnici? Dobbiamo verificare i programmi e le azioni intraprese, oltre ad aprire una riflessione sulle strutture pubbliche dedicate, anche in Toscana”.