Cronaca 15 Luglio 2020

Sicurezza quartiere Garibaldi, “La ricetta dei 4 pilastri” di Apolloni (M5S)

Leonardo Apolloni ex assessore al sociale

Leonardo Apolloni ex assessore al sociale

Livorno 15 luglio 2020 – La nota di Leonardo Apolloni (M5S) sul quartiere Garibaldi:

“La consapevolezza di una malattia cronica serve nei suoi momenti di peggiore recrudescenza e il paziente Garibaldi combatte una malattia dagli anni Novanta.

Di questi momenti ce ne sono sempre stati.

Oggi la diversità sta nel fatto che prima di questa amministrazione era stato posto in essere un “trattamento” costante del problema.

Trattamento che pur con inevitabili alti e bassi, riusciva a farsi sentire con attività culturali;  commerciali; e con le richieste che l’amministrazione effettuava per mezzo delle convocazioni dei Comitati per l’ordine e la sicurezza pubblica

Grazie alle riunioni dei comitati erano state limitate le vendite di alcolici nei Minimarket.

Il Prefetto ed il Questore, al tempo, furono estremamente disponibili al dialogo. Molti sono stati gli interventi che concordammo insieme, in un lavoro costante e di reciproca fiducia che doveva essere continuato.

Ma adesso è necessario essere consapevoli di quello che la piazza sta vivendo.

I posti in cui si vendono sostanze ai consumatori non sono mai stati sicuri, ma ci sono sempre stati in tutte le città e sempre ci saranno, anche se cambiano nel tempo.

Questa cronicità, a Livorno, ha il suo fondamento odierno nei 1376 (dato al 2019) pazienti in carico al Ser.D. – Servizio per le dipendenze – le cui “necessità” vengono oggi perlopiù soddisfatte da spacciatori/galoppini stranieri. Tranquilli, in assenza di stranieri ci penserebbero gli italiani.

Così come per le dipendenze, anche per la sicurezza urbana, esistono approcci diversi che anche in queste ultime ore, nel momento in cui la situazione si è fatta più minacciosa e “ghiotta”. Ho sentito proclamare da destra e sinistra, ed in qualche occasione, anche a destra e a manca.

Quello che ci conforta è che i diversi approcci hanno tutti alcuni elementi passibili di integrazione nella la cosiddetta strategia dei 4 pilastri che nasce per le dipendenze, ma andrebbe adattata alla tematica della sicurezza.

Nella strategia dei 4 pilastri, riadattata alla sicurezza, convivono in un sistema integrato con pari dignità la Prevenzione:

dal contenimento della richiesta di sostanze da parte dei livornesi (Ser.D.), alla baracchina “spaventa-spacciatori” della PM comparsa pochi giorni fa;

la Terapia: dalla mediazione sociale e culturale, alla riqualificazione delle baracchine, fino ad una maggiore illuminazione della piazza; l

Riduzione del danno: comprendere che un certo tipo di insicurezza è ineliminabile in una società in cui molti sono ai margini e comunque cercare di ridurla (che è poi la differenza tra una malattia acuta, da cui guarisci, e quella cronica che gestisci e con cui convivi);

la Repressione: mettere le forze dell’ordine in condizione di intervenire senza che l’applicazione della legge disconfermi il giorno dopo, quello che hanno fatto il giorno prima, con conseguente perdita di fiducia del cittadino.

Durante i COSP a cui ho assistito il Prefetto stesso dichiarava che le attuali leggi non riuscivano a contenere le attività di microcriminalità. E se te lo dice il Prefetto!

Seppure questi 4 pilastri debbano avere pari dignità perché la strategia funzioni nel lungo periodo, è innegabile che, in questo momento in Garibaldi, sia necessaria, nel breve periodo e quanto basta, un’attività repressiva, coordinata tra tutti i livelli delle forze dell’ordine. Ed è su questo che inviterei Sindaco e Prefetto a trovare un’intesa (che al momento non si è vista e la baracchina spaventa-spacciatori di cui sopra ne è l’evidenza,) per inviare un segnale di contenimento a chi purtroppo, non si sta pienamente rendendo conto del limite che ha oltrepassato.

Ma in ultimo, dovremmo comprendere che queste piazze, in questo caso Garibaldi, sono anche pazienti designati e così come in terapia familiare si parte da chi si è distinto per un problema, per avere accesso alle dinamiche familiari profonde, così è corretto designare Garibaldi per comprendere le dinamiche socio-sanitarie del grande consumo di sostanze da parte dei livornesi.

Nel 2019 il 32% dei giovani a Livorno ha dichiarato di avere consumato sostanze psicotrope nell’ultimo anno.

Ceccardi ed Amadio, dopo avere a lungo volteggiato per valutare il momento più propizio, piombano in coppia su una piazza in difficoltà, sbraitando che i livornesi devono riprendersi i quartieri e se ne andranno poco dopo con il loro carico elettorale di vittime. Il minimo sforzo per il massimo risultato mendace.

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