Siglato il rinnovo del contratto provinciale dell’agricoltura.
Aumentata la retribuzione dei lavoratori dell’agricoltura a partire dal 1 maggio 2017
Dopo una lunga e difficile trattativa è stato firmato il contratto provinciale del lavoro agricolo, scaduto a fine 2015, dalle associazioni datoriali di categoria, Confagricoltura, CIA e Coldiretti e dai sindacati di categoria, Flai CGIL, Fai Cisl e Uila Uil.
A fronte di una approfondita discussione, durante la quale non sono mancati anche momenti di tensione, le parti hanno finalmente trovato un’ipotesi di accordo che, nelle prossime settimane, sarà sottoposta all’approvazione nelle assemblee dei lavoratori “Siamo soddisfatti del risultato raggiunto – esordiscono i rappresentanti sindacali – ci dispiace che ci sia voluto così tanto tempo e che i lavoratori abbiano perso oltre un anno di aumenti”.
L’accordo prevede dei passaggi fondamentali, che per i sindacati costituiscono il raggiungimento obiettivi essenziali:
Il mantenimento del consueto orario lavorativo giornaliero e settimanale;
La volontarietà della banca ore;
Il mantenimento della fascia oraria giornaliera a 10 ore.
Altri importanti risultati sono l’innalzamento di qualifica per alcuni inquadramenti professionali, l’impegno a definire entro fine anno le prestazioni aggiuntive da inserire nel fondo malattia, quali per esempio visite specialistiche e l’aumento del periodo di comporto in caso di malattie gravi, ulteriori 90 giorni che vanno a sommarsi ai 180 già previsti,
Secondo Flai CGIL, Fai Cisl e Uila Uil un risultato più che positivo è stato raggiunto anche in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, in quanto è stato concordato l’inserimento della figura del Rappresentante Territoriale dei Lavoratori per la sicurezza (RLST).
Per la parte retributiva è stato concordato un aumento del 2% sulle retribuzione a partire dal 01/05/17.
Una Tantum pari a:
€90 Specializzato Super;
€80 Specializzato;
€70 Qualificato Super;
€60 Qualificato;
€50 Comune;
da erogare con la retribuzione di maggio.
Salario variabile 0.50%
L’ultimo punto su cui è stato fatto un passo avanti è la limitazione delle tariffe di raccolta, un contratto tariffato secondo il prodotto che viene raccolto “Da parte nostra – concludono i sindacati territoriali di categoria – ne abbiamo chiesto l’abolizione, a cui le parti datoriali si sono opposte. Abbiamo cercato, quindi, di limitarne l’utilizzo, concordando per l’applicazione di tale sistema dei limiti temporali ben definiti”.