Sindacato Carabinieri: “Covid e scorte in auto, 4 militari più il trasportato, esiste la sicurezza?”
Nuovo Sindacato Carabinieri Livorno: esiste la sicurezza sanitaria per i militari addetti alle scorte che si ritrovano in 4 persone per autovettura compreso lo “scortato”?.
Nelle recenti settimane la Segreteria Provinciale di Livorno del Nuovo Sindacato Carabinieri, ha rappresentato, per il tramite della Segreteria Nazionale, le problematiche nascenti dalle modalità esecutive del servizio scorte alla luce dell’attuale contingenza sanitaria.
Ad oggi le disposizioni ricevute prevederebbero che la distanza fra gli occupanti di un veicolo debba essere di almeno un metro e che ciò garantirebbe che non vi sia pericolo di contagio.
Questa O.S. ritiene doveroso fornire utili spunti di riflessione all’Amministrazione e cercare soluzioni soddisfacenti alle attuali criticità.
Attenendoci ai meri dati tecnici dei mezzi utilizzati per il servizio scorte, nella stragrande maggioranza dei casi comuni berline a quattro porte; la larghezza esterna di dette vetture è sempre inferiore ai due metri. Per cui lo spazio interno a disposizione dei passeggeri, sottratti gli spessori di portiere e relative imbottiture:
non potrà mai essere conforme alla normativa in vigore in termini di distanziamento interpersonale.
Un discorso a parte merita la questione della vaccinazione anti-covid19 (e relativa certificazione), al momento non obbligatoria per il personale Arma.
Quando più persone, vaccinate e non, debbono condividere spazi così angusti, è previsto:
l’uso di mascherine e di altri dispositivi di protezione (guanti, occhiali, tute, cuffie, camici, ecc.).
Soluzione questa, ovviamente, non praticabile per il peculiare servizio svolto.
Per ovviare all’inconveniente è stata predisposta l’adozione di idonei veicoli?
Perché negli uffici viene attuata la prevista e vigente attenzione da tenere in materia di distanziamento e sicurezza e tali accortezze non varrebbero invece per questi tipi di servizio?
Sempre in tema di vaccinazioni, non va trascurata l’eventualità che:
il personale debba consumare – durante il servizio di scorta – un pasto all’interno di un ristorante, al cui ingresso è richiesto di esibire il “green pass”.
Come risolvere il problema del militare che, per una propria scelta personale, ha deciso di non farsi vaccinare?
I tamponi, oltre al costo, implicano notevoli difficoltà per essere ottenuti in tempi brevi.
A queste e ad altre domande relative alle tematiche che inevitabilmente intaccano nella sfera del benessere del personale e che si riverberano sulla qualità del servizio stesso, offriamo la nostra collaborazione per trovare risposte concrete ed esaustive.