Situazione Continental, parla USB
“Quanto annunciato all’inizio del 2018 dalle riviste internazionali di finanza circa l’intenzione della multinazionale Continental di scorporare e immettere sul mercato azionario, come azienda indipendente, la divisione di cui fanno parte le nostre due sedi di Pisa, si sta concretizzando entro i tempi previsti.
In questa ottica di scorporo, il 13 novembre, la direzione aziendale ha avviato la procedura prevista dall’art. 47 della legge 428/90 per la cessione dei rami di azienda dei due siti di Pisa alla NewCo CPT Italy Srl con effetto dal 1° gennaio 2019.
La riorganizzazione annunciata da Continental è una manovra di puro carattere finanziario con cui la multinazionale intende far cassa con la vendita parziale di Powertrain per investire in settori ritenuti più redditizi quale quello della guida autonoma. Questa riorganizzazione inciderà con cambiamenti significativi sulla nostra realtà locale in quanto le sedi di Pisa non sembrano assolutamente essere coinvolte nei nuovi settori di sviluppo di motori ibridi ed elettrici comunque assegnati a Powertrain.
A questo si aggiunge la cessione ad una società a responsabilità limitata. Da diverso tempo come USB stiamo denunciando tale situazione di incertezza, spesso anticipando le comunicazioni ufficiali dell’azienda e abbiamo anche proposto alle altre organizzazioni sindacali presenti in azienda di mettere in campo un’azione comune per pretendere chiarimenti sui piani industriali per Pisa. Continuiamo però ad essere gli unici a mantenere alta l’attenzione e il coinvolgimento dei lavoratori sulla questione e gli unici ad aver avviato un percorso di mobilitazione volto ad ottenere dalla multinazionale la garanzia di alcuni punti di salvaguardia dell’occupazione a lungo termine per i siti di Pisa.
Riteniamo che nessuna discussione con l’azienda possa prescindere dalla garanzia che Pisa rimanga una sede in cui continuare a fare Ricerca e Sviluppo e Produzione di Qualità nei settori di nuovo interesse per la multinazionale, quindi stiamo rifiutando qualsiasi accordo o trattativa che non parta da tali presupposti. Abbiamo avviato questo percorso con lo sciopero del 29 ottobre che ha visto l’adesione di circa il 90% del personale di produzione della sede di San Piero e partecipazione molto più bassa ma comunque oltre le aspettative nella sede di Fauglia e intendiamo continuare finché non avremo risposte concrete. Crediamo che oggi ci siano ancora i margini e la forza per mobilitarci ed essere incisivi nelle scelte di Continental per cui intendiamo agire ora, senza aspettare che diventi troppo tardi.
USB Continental