Ambiente 27 Gennaio 2025

Situazione discarica di Limoncino, M5S e Bl presentano interpellanza

Situazione discarica di Limoncino, M5S e Bl presentano interpellanzaLivorno 27 gennaio 2025 Situazione discarica di Limoncino, M5S e Bl presentano interpellanza

In questi giorni Gruppi consiliari Movimento 5 Stelle e Buongiorno Livorno hanno presentato un’interpellanza per portare all’attenzione del Consiglio comunale e dell’Amministrazione “la grave situazione che riguarda il progetto della discarica del Limoncino”, un tema che da anni preoccupa cittadini e associazioni.
In particolare, i due gruppi consiliari hanno chiesto al Sindaco e alla Giunta:
“1. Quali misure siano state adottate o verranno prese per contrastare gli atti intimidatori e garantire il diritto dei cittadini alla protesta pacifica, anche in relazione alle gravi segnalazioni fatte dal Comitato contro la discarica e alle recenti dichiarazioni del Comandante della Polizia municipale.
2. Se siano stati chiesti interventi alla Regione Toscana o alle autorità competenti per sospendere i lavori della discarica, valutando finalmente l’impatto ambientale e sociale del progetto, che prevede il riempimento dell’area con 900.000 tonnellate di rifiuti industriali.
3. Se l’Amministrazione intenda promuovere un incontro con il Comitato contro la discarica e il Questore, come suggerito dall’Associazione “Vedette per l’ambiente”, per affrontare concretamente questa emergenza ambientale e sociale.
Il nostro impegno è rivolto alla tutela di uno dei luoghi più preziosi e vulnerabili di Livorno, un’area già classificata come a rischio geomorfologico massimo e caratterizzata dalla presenza di falde acquifere, reperti storici come l’acquedotto del 1600 e un ecosistema unico.
Non possiamo accettare che situazioni come la rimozione arbitraria di auto parcheggiate possano avvenire nel silenzio. Non è la prima volta che alcuni veicoli vengono rimossi (senza neanche interpellare la Polizia municipale), ma, in questo caso, le macchine sono state portate ad Arcola, vicino a La Spezia e i proprietari saranno costretti quindi a fare un viaggio di 90 km per andare a recuperarle, sobbarcandosi tutti i relativi costi.
Continueremo a lavorare affinché le istituzioni ascoltino le legittime richieste dei cittadini e mettano in campo tutte le azioni necessarie per fermare questo progetto che minaccia il nostro territorio e i nostri diritti”.
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