Situazione lavoratori delle residenze sanitarie assistite e l’assistenza domiciliare, l’intervento del PCI
La situazione del mondo del lavoro, oggi è sempre più critica e sotto attacco da parte del neoliberismo. Certamente la pandemia non è esente da colpe ma spesso e volentieri si è usato e si usa il coronavirus come scusa per affondare ancora di più il colpo contro i diritti dei lavoratori e le loro rivendicazioni.
Come partito comunista italiano non possiamo rimanere indifferenti di fronte a quanto sta accadendo quotidianamente contro le forze produttive.
In special modo vogliamo focalizzare il nostro intervento sui lavoratori delle residenze sanitarie assistite e l’assistenza domiciliare.
Condividiamo l’intervento del sindacato USB di alcuni giorni fa dove giustamente si evidenzia l’alto livello di stress a cui sono sottoposti gli operatori i quali vivono giornalmente l’incertezza per il proprio futuro, soprattutto per una mancanza di strategia di lungo respiro.
In un determinato periodo storico come questo gli investimenti nel settore sanitario dovrebbero essere realmente realizzati e non enunciati in maniera strumentale.
Un punto nodale è che Il “governo dei peggiori” non ha nessuna intenzione di realizzare un piano di investimenti pubblici nel comparto sanitario e assistenziale e di concerto con le organizzazioni sindacali confederali non affronta in maniera sufficientemente seria e approfondita il problema.
Nel dare solidarietà e sostegno alle lotte dei lavoratori delle RSA e dell’assistenza domiciliare, ribadiamo con forza e convinzione che solo con l’unità dei lavoratori e di una lotta serrata per il cambiamento si può realmente invertire la rotta, è altresì fondamentale che in ogni lotta la nostra comunità sia parte attiva e non passiva.
Lorenzo Cosimi Resp. lavoro
Partito Comunista Italiano federazione di Livorno