Politica 17 Maggio 2019

Sorgente: “Questa sarà la mia Livorno se il 26 maggio diventerò la vostra prima sindaca della storia”

Livorno- Stella Sorgente: “LIVORNINE 2021
Livorno può diventare Capitale italiana della cultura 2021. Ce lo ha detto implicitamente, com’è giusto che sia, il Ministro Bonisoli quando al termine della sua visita ha elogiato il grande lavoro realizzato in questi anni. Ce lo dice la nostra storia, mai come oggi calzante nello scenario europeo.

Livorno nasce Porto Franco, nasce come città accogliente. Di una accoglienza furba certo, ma sempre tale. Le Livornine dei Medici hanno trasformato un porto in una città aprendosi alle migliori comunità mercantili, a chi chiedeva una patria in cui essere libera o libero di svilupparsi sulla base delle proprie attitudini e capacità.

Livorno è nata e cresciuta così. Poi però si è fermata. C’è una lunga storia di come la nostra città sia passata da uno degli scali più influenti del Mediterraneo, uno dei centri culturali ed economici più floridi (pensate solo alla Belle Epoque che ci ha dato le Terme del Corallo, la Stazione Centrale …), a una città post industriale dove la speranza era imprigionata.

E chi l’aveva imprigionata? L’aveva imprigionata il potere stantio di un Partito in crisi di identità, senza idee se non marginali, perennemente in lite per chi comandava senza chiedersi per cosa voleva comandare. L’aveva imprigionata un sistema di potere trasversale, che sfiorava, toccava, conniveva forse con quel partito come con tutti i partiti. Quel sistema di potere economico che voleva una palude, uno stagno da governare.

Noi vogliamo ridare le ali a Livorno e per farlo questa città deve riscrivere le Livornine del 21esimo secolo.

Come lo facciamo? Dal basso. Con una chiamata aperta a tutti: organizzazioni, privati cittadini, enti … chiunque. Chiunque può andare sul sito Livornine2021 e proporre la sua idea, il suo progetto per riscrivere le Livornine 5.0 quelle dei cinque elementi: fuoco, acqua, aria, terra e etere.

QUESTO BANDO stava per scadere. Io ho chiesto di prorogarlo oltre il 24 maggio perché il mondo, Livorno, il sogno di Livorno Capitale italiana della cultura 2021 deve essere sconnesso con queste elezioni. Noi ci crediamo, noi abbiamo creato tutto questo, ma è un patrimonio della città per la città. E oggi ho saputo che il dirigente Antonio Bertelli, che ringrazio, ha attivato la proroga. Andremo lunghi e ci sarà più tempo.

Livorno è anche questo. E’ la saggezza di saper cambiare in corsa, anche all’ultimo secondo. E’ l’audacia oggi, quando qualcuno soffia sulla paura per far chiudere tutto – chiudere i porti, le case, le piazze, i cuori -, di dire APRIAMO TUTTO.

Riscrivere le Livornine del 21esimo secolo parte da qui, parte dal concetto di aprirsi e di accogliere. Parola tabù oggi. Ma parola straordinaria, di origine contadina. Quel “cogliere” quanto la vita ti dona senza farsi troppe domande. Aprirsi al destino, a chi ti porta davanti.

E cosa significa per Livorno? Significa tornare alle sue origini. Aprire il suo porto a persone curiose e appassionate, a beni sempre più necessari e sempre meno inutili. Aprire il suo centro al miglior commercio made in tuscany, aprire le sue scuole, sempre di più, all’integrazione dei figli di famiglie straniere.

Aprire i suoi quartieri popolari all’espressione culturale, come fatto magistralmente dal nostro Scenari di Quartiere. Aprire le nostre aree dismesse ai processi di insediamento e riqualificazione. Aprire le nostre Terme del Corallo sempre di più e sempre meglio.

Aprire un Centro per il protagonismo giovanile gestito da giovani. Aprire l’impiantistica sportiva, sempre di più e sempre meglio. Aprire l’accesso, agevolare l’accesso alle nostre zone portuali e retroportuali, al Rivellino, per far insediare imprese innovative, legate a economia circolare, logistica, economia del mare.

Aprire tutto. Aprire l’Accademia, che mai come oggi ha imparato anche grazie a noi ad aprirsi.

Aprire alle persone di mezza età, ai pensionati: aprire per loro spazi di condivisione con altre persone di altre età. Aprire con loro tavoli di confronto. Penso all’Associazione Rinascita ad esempio a queste persone, ex dirigenti comunali, che anziché passare il tempo in viaggi di piacere, in letture, in camminate e basta, SCELGONO di dare il loro contributo. Di parlare con me, di darmi suggerimenti.

E come loro le tante associazioni che ho sentito in questi anni e in questi giorni. Dal comitato per il no alla discarica del Limoncino, a Caravan Camper con cui dovevamo rivederci ieri, dai sindacati alle associazioni di categoria. Dal mondo portuale, del quale abbiamo potuto incrociare solo una esponente importante, molto importante, fino a tutte le organizzazioni culturali e di volontariato.

Questa è la mia idea di Livorno: una città aperta e plurale. Fantastica per destino. Una città retta da un governo condiviso e plurale, non di parte, né di minoranza.

Questa sarà la mia Livorno se il 26 maggio barrerete il nome STELLA SORGENTE e mi renderete la vostra prima sindaca della storia”.

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