Cronaca 12 Marzo 2025

Sorpresa in auto con il suo maltrattatore, arrestata 50enne

Arrestato anche l'uomo


Sorpresa in auto con il suo maltrattatore, arrestata 50enne
Livorno 12 marzo 2025 Sorpresa in auto con il suo maltrattatore, arrestata 50enne

I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Livorno hanno arrestato in flagranza di reato una coppia di livornesi, un uomo e una donna, sulla cinquantina lei, oltre la sessantina lui, poiché gravemente indiziati di avere violato, entrambi, il provvedimento di divieto di avvicinamento alla persona offesa.

L’uomo, era sottoposto alla misura cautelare di divieto di avvicinamento dai primi del mese scorso a seguito di presunte condotte di maltrattamento ai danni della ex compagna.  Il 60enne era anche stato destinatario di precise prescrizioni, tra cui; quella di mantenere una distanza di almeno 500 metri dalla donna e di non comunicare con lei in alcun modo. Oltre a ciò gli era stato applicato il dispositivo di controllo, c.d. braccialetto elettronico, per monitorarne gli eventuali spostamenti.

Tuttavia l’uomo, disattendendo la misura, è stato controllato in viale Italia nella zona di Ardenza a bordo della propria auto, sulla quale era in compagnia della donna.

Dagli immediati accertamenti dei carabinieri, è emerso che l’uomo risultava destinatario di misura cautelare proprio nei confronti della passeggera ma che presso la centrale operativa non era scattato alcun allarme anti stalking.

Inoltre, anche la donna avrebbe lasciato volontariamente il proprio dispositivo mobile, programmato per segnalare l’avvicinamento dell’indagato sottoposto a misura cautelare, rendendo de facto inefficace lo strumento a sua tutela.

Alla luce di quanto riscontrato, i militari hanno proceduto all’arresto di entrambi in flagranza di reato per violazione del provvedimento cautelare e posti agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni. L’arresto di entrambi è poi stato convalidato dal GIP del Tribunale di Livorno al termine dell’udienza per direttissima.

Nel rispetto dei diritti delle persone indagate, sono da ritenersi presunte innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento – indagini preliminari – sino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.

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