Spari contro tre esercizi commerciali, arrestato 65enne livornese
Livorno 6 agosto 2020 – Con una conferenza stampa la Polizia di Stato, per voce della dottoressa Crispi ha comunicato l’arresto dell’autore degli spari contro tre esercizi commerciali.
Si tratta di D.V.R. di 65 anni, residente a Livorno. L’uomo è finito in manette con l’accusa di: detenzioni di armi provento di furto; di detenzione abusiva di armi da sparo; danneggiamento e minacce aggravate
D.V.R., ha confessato di aver sparato contro 3 esercizi commerciali nelle seguenti date:
30 marzo in via Provinciale Pisana contro il Royal Kebab;
19 luglio contro l’Asyan Market;
2 agosto, l’ultimo in ordine temporale, contro il Circolo Arci di Shangai.
All’elenco della confessione D.V.R., ha aggiunto anche di aver sparato contro una abitazione disabitata in via Giordano Bruno.
La dottoressa Valentina Crispi, capo della squadra mobile della questura, che ha diretto le indagini racconta:
“Le indagini sono partite con il presupposto che tutti e tre gli episodi contro i negozi sono stati effettuati con la solita arma da fuoco. I bossoli ritrovati appartenevano tutti ad una pistola Glock calibro 9×21.
Da questi presupposti sono partite le indagini condotte alla vecchia maniera:
E’ stata fatta una scrematura tra chi poteva avere una arma; chi poteva detenere la pistola Glock calibro 9×21; chi aveva precedenti.
Dopo questa prima scrematura il cerchio si è restrinto ad un uomo di 65 anni.
A suo carico sono risultati diversi precedenti penali tra cui: traffico internazionale di sostanza stupefacente con arresto in Marocco, nel 1995; un arresto nel 2016 per detenzione abusiva di arma da fuoco.
Iniziata la perquisizione in casa, D.V.R. ha subito confessato. Nel vano motore della sua auto, gli agenti della polizia hanno rinvenuto due armi: una pistola Glock con matricola limata e una Beretta calibro 7,65 risultata rubata 7 mesi fa.
Oltre alle pistole, la polizia ha rinvenuto 95 cartucce calibro 9,21.
Il 65enne durante i suoi atti dolosi notturni, lasciava il cellulare a casa ed usciva con il suo scooter, la cui targa veniva nascosta con un indumento”,
La dottoressa Valentina Crispi infine tiene a sottolineare che:
“nonstante che D.V.R. abbia collaborato, non ha risposto in maniera precisa sui reali motivi delle sue azioni” e secodo la polizia ” I gesti criminosi dell’uomo potrebbero essere stati causati da un modo inspiegabile di attirare l’attenzione. Non si tratterebbe dunque di motivi etnici o di odi odio raziale”
D.V.R. è stato messo ai domiciliari.