Presentato ieri da 51 esercenti della città contro gli 11mila posti a pagamento. Chiesta la sospensiva. Il sindaco Nogarin è furente
In un anno due raccolte firme ignorate e un confronto infruttuso con l’amministrazione. Prima le richieste informali, poi le proteste ufficiali ed ora un gesto che non potrà essere ignorato: un ricorso al Tar. Cinquantuno esercenti del lungomare hanno impugnato al Tribunale Amministrativo Regionale il provvedimento che ha dato il via agli 11mila stalli blu in tutta la città e hanno chiesto contestualmente una sospensiva che potrebbe in breve tempo far bloccare i nuovi parchimetri.
A parte il comprensibile malcontento per una situazione che penalizza tutti, c’è un indicatore molto serio che conferma ai promotori la necessità del ricorso al tribunale: le attività interessate dall’attivazione degli stalli a pagamento (un ristorante e una gelateria) hanno perso il 30% del fatturato da una settimana all’altra, scontrini alla mano.
Il ricorso è stato illustrato da Costanza Vaccaro (Lega), ma come nelle altre occasioni si tratta di un supporto “tecnico” ad una iniziativa apartitica che nasce dal disagio dei negozianti e dei residenti. Accanto all’esponente della Lega c’erano il titolare di Fiori Rosa, poi l’ing. Gabriele Casarosa e Giampaolo di Giampa’s Bar. Tra il pubblico anche i rappresentanti dei bagni Pancaldi e Nettuno.
I punti di diritto del ricorso verranno resi noti nei prossimi giorni non appena i due legali scelti – Nicola Quaglierini e Francesca Dello Sbarba – li renderanno pubblici. Costanza Vaccaro ne ha tratteggiato alcuni, come la mancanza dell’obbligatorio percorso partecipativo previsto dalla legge regionale e un difetto di istruttoria (mancanza di un piano urbanistico aggiornato). Ci sono poi due aspetti non tecnici ma dal forte valore politico: “I parcheggi a pagamento non erano nel programma dei Cinque Stelle” ha ribadito l’esponente della Lega “e la ZPRU (Zona a particolare rilevanza urbanistica) è solo un escamotage per mettere gli stalli blu, visto che manca tutto il resto”. E c’è chi ricorda che le strisce blu sono state dipinte su strade dall’asfalto distrutto, “indice se non altro di una certa fretta” e che “prima di dipingere le strisce un Comune accurato avrebbe dovuto sistemare la strada”.
Dall’incontro, tenutosi al ristorante Regina dello Scoglio, sono emersi anche altri temi: l’inutilità di abbonamenti per la sosta non garantiti per un parcheggio da solo 200 posti, il prezzo punitivo di 1 € l’ora che allontana chiunque, l’orario “folle” delle 22 che farà svuotare il lungomare per tutto l’inverno e un effetto a catena sugli abbonamenti ai bagni: da una prima ricognizione c’è già un calo del 20% a Pancaldi e Nettuno, soprattutto tra le persone più anziane.
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Stalli blu, ricorso al Tar, parla un commerciante
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E Il sindaco Nogarin come l’ha presa? Piuttosto male, mescolando la sosta a pagamento con la sicurezza e il ritorno alla legalità (come se prima degli stalli blu non esistesse la Polizia Municipale):
“LA LEGA SE NE INFISCHIA DELLE NORME SULLA SICUREZZA
Il nuovo sistema della sosta che stiamo predisponendo a Livorno porrà fine a una situazione di illegalità diffusa.
La società appaltatrice ha infatti dovuto dipingere il 75% delle strisce blu ex novo; il che significa che prima non c’era alcuna regolamentazione e non venivano rispettate le misure minime di sicurezza imposte dal codice della strada.
Di fronte a questo ritorno alla legalità, la Lega Nord ha presentato un ricorso al Tar contro il nuovo sistema della sosta.
Sono davvero curioso di leggerne i contenuti, ma non ho dubbi che i nostri atti siano perfettamente conformi alla legge“.