Stalli blu:”Il referendum non si usa a corrente alternata, è una cosa troppo seria”
L'intervento di Sinistra Italiana
“E’ ironico e al contempo tragico, leggere che in una città sfiancata dalla crisi, lo scontro si accenda sulle strisce blu, fra chi ha governato ieri e chi governa oggi.
Forse le scelte odierne del M5s anche se impopolari sono dettate dalla necessità oltre che di far cassa, e non è affatto un merito, dalla faticosa ricerca di riequilibrio complessivo nel nostro modo di muoverci nella città, per seguire standard altrove già praticati.
Ma anche questo non basta perché ci sono errori che vanno corretti, soprattutto in merito alle tariffe applicate, ma soprattutto rispetto ad un piano della mobilità che continua a non rispondere ai bisogni della città sulla rete del trasporto pubblico e sulla sua copertura e sull’agilità.
In campagna elettorale tutto va cavalcato, secondo la regola vecchia che legittima qualsiasi cosa, e va fatto con cura per riempire polemicamente le pagine dei giornali locali, ma quando è troppo è troppo e serve il coraggio di dirlo.
Ricordiamo agli smemorati dirigenti del PD che il referendum in sé è uno strumento democratico di partecipazione da usare con cura e non come oggetto contundente ad uso e consumo di scelte politiche extemporanee dalla portata fasulla come in questo caso.
Va detto che chi cavalca la protesta dovrebbe tornare indietro di qualche anno e ripensare a quel ‘ciaone’ che sapeva tanto di sberleffo durante il referendum nazionale sulle trivelle nel 2016, così come nel suggerimento che fu dato dal PD ai livornesi durante il referendum sulla localizzazione del nuovo ospedale, già pianificato a Montenero ma non gradito ai cittadini.
Il referendum non si usa a corrente alternata, è una cosa troppo seria.
Entrando nel merito di una questione ampia e delicatissima che coinvolge non solo le scelte di oggi ma le scelte di 50 anni di pianificazione complessiva della città che ci ha lasciato in dote assenza di parcheggi e di disciplina di una mobilità mal gestita perchè frammentata e non organica, vediamo che la protesta oggi si concentra sul lungomare ed è strumentale che accada proprio adesso.
Servirebbe un po’ di pudore, anche se è vero che il mare è sempre stato gratis, non è detto che il parcheggio debba per forza esserlo. Dovrebbe guardare oltre il proprio naso chi propone il referendum, la comodità di accedere in modo diretto con la propria auto privata, si paga ovunque.
Seguendo il ragionamento dell’On.Romano e dei suoi, il resto della città è una Cenerentola?
Vorremmo capire cosa pensano i comitati nati come funghi a sostegno della battaglia contro il pagamento dei parcheggi nelle zone centrali della città.
Tutti zitti perchè va bene così perché ce lo chiede il PD?
E’ estate e andiamo tutti al mare, poi si vedrà.
Nessuna proposta è giunta, nessuna idea è stata portata come alternativa per risolvere i problemi, e questo è il segno di un muro contro muro che fa male alla città.
Il PD chiede un impegno ai cittadini che ha il sapore di un anticipo sulla scelta elettorale per misurare consenso e seminare dissenso verso le istituzioni, si ricordino però che se mai torneranno dall’altra parte della barricata, 5 anni non bastano a rifarsi una reputazione e dovranno dare risposte reali, non chiacchiere”.
Simona Ghinassi – Coordinatrice Federazione di Livorno
Andrea Cionini – Coordinatore Circolo Territoriale Livorno – Collesalvetti