Storia di Livorno, ad Antignano lavoravano 77 lavandaie. Vivi Antignano: “Ripristinare Fonte Vecchia e i lavatoi”
Erano 77 le lavandaie che lavoravano ad Antignano a metà ottocento
”Partecipata e seguita la conferenza di Maria Grazia Fontani sul Censimento Granducale del 1841.
Richiesta al Comune per la salvaguardia di queste memorie.
Una sala gremita e attenta ha seguito la conferenza di Maria Grazia Fontani al Circolo Gallinari
Prendendo idealmente per mano le persone presenti, la professoressa li ha portati con la mente ad un’altra Livorno, quella di metà ottocento.
Attraverso i numeri del censimento da lei studiato, attraverso le annotazioni dei parroci che lo hanno compilato, si sono conosciuti mestieri che ora non esistono più
Mestieri con nomi davvero suggestivi come: navicellajo, gozzante, calafato, sellajo, acquaiola
Dallo studio si è piano piano delineato un quadro di storia e quotidianità: dai benestanti agli indigenti, dai possidenti agli artigiani, ai marinai, ai pescatori.
Uno di questi mestieri, particolarmente diffuso ad Antignano, insieme a quello dello scalpellino o del calcinajuolo o del muratore, era quello; delle lavandaie che nei dati del censimento ammontano a ben 77. Veramente molte se si considera che l’intera popolazione del borgo censita si fermava a 899 abitanti.
Un dato sicuramente significativo, un dato che la dice lunga sulla povertà di quel territorio ma anche sull’importanza che l’attività di lavandaia, legata alla risorsa dell’acqua che ad Antignano non mancava e in particolare della Fonte Vecchia, ha avuto per il paese, tanto è vero che è durata fino a non moltissimo tempo fa.
Alla luce di questa informazione, sconosciuta ai più, ancora più rilevanza assume la richiesta di riportare allo stato pre-inondazione del 2017, la Fonte Vecchia e i lavatoi lì adiacenti
E’ una battaglia che il Gruppo di cittadinanza attiva Vivi Antignano Banditella porta avanti da tempo.
Il ripristino urbanistico di questa zona del borgo, costituirebbe un tassello importantissimo per la memoria storica e per l’identità di Antignano.
La conferenza è terminata con la descrizione di un legame fra il Risorgimento livornese e il borgo di Antignano; tre suoi giovanissimi abitanti, i cugini Berni, furono barbaramente uccisi dagli austriaci nel maggio 1849 durante la battaglia in difesa di Livorno.
Verrà inoltre proposto all’Amministrazione Comunale il recupero delle due lapidi commemorative lasciate in abbandono nella vecchia Piazza della Dogana, ora Piazza Ero Gelli: una che ricorda gli antignanesi caduti nella Grande Guerra, e l’altra che ricorda proprio l’episodio dell’uccisione immotivata e crudele dei Berni.