Storica visita del Cardinale Ernest Simoni a Marina di Castagneto Carducci
Il Cardinale Albanese la cui storia di “martirio” dei 30 anni di prigionia e lavori forzati subiti fece commuovere Papa Francesco, per la prima volta in visita nella Costa degli Etruschi a Marina di Castagneto Carducci
Castagneto Carducci (Livorno) 17 agosto 2022 – Storica visita del Cardinale Ernest Simoni a Marina di Castagneto Carducci
La Comunità Parrocchiale di Marina di Castagneto Carducci, con il parroco Padre Giuseppe Antony Chuthamparambil, nella vigilia della Solennità Assunzione di Maria al Cielo hanno accolto con gioia e trepidazione il Cardinale Ernest Simoni nella Chiesa dedicata a Maria Assunta nella frazione di Marina, immersa nella secolare pineta, Chiesa costruita con l’aiuto dei fedeli e degli Oblati di San Giuseppe di Asti che ormai da decenni si prendono cura delle parrocchie limitrofe e consacrata il 15 Agosto 1988 dall’allora Vescovo Mons.Lorenzo Vivaldo .
Il Prelato di origine Albanese è attualmente residente nell’Arcidiocesi di Firenze, dove l’Arcivescovo Cardinale Giuseppe Betori lo ha accolto sei anni fa nominandolo Canonico Onorario della Cattedrale di Santa Maria del Fiore.
Il Porporato è conosciuto in tutto il mondo per la sua straordinaria vita di fedeltà vissuta alla luce del Vangelo, seguendo gli insegnamenti del “Divin Maestro”; confessore della fede, che ingiustamente ha subito quasi 30 anni tra prigionia e lavori forzati nei campi di concentramento, nelle miniere e nelle fogne di Scutari, durante gli anni duri del Regime Comunista Ateo Albanese con a capo il dittatore Enver Hoxha.
Al termine della Celebrazione Eucaristica presieduta dal porporato, il Cav. Veri Lascialfari Segretario di Sua Eminenza, ha riferito ai presenti i tratti salienti della eroica ed esemplare vita del religioso albanese, al termine della quale esposizione i fedeli visibilmente commossi alzandosi in piedi a lungo hanno salutato e si sono stretti al cardinale con un applauso che sembrava mai terminare. Padre Ernest nella sua toccante semplicità indicando il grande Crocifisso sopra l’altare ha esclamato: “Eminenza è Gesù che gronda ogni giorno sangue per noi sulla croce, io sono solo un umile servitore nella vigna del Signore, io non ho fatto nulla, tutto è stata la grazia divina del Signore e la preghiera che mi ha sorretto ogni giorno della mia prigionia nella quale sempre ripetevo le parole di Gesù riportate nel Vangelo di Giovanni: <hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi>.”
Don Simoni venne arrestato la vigilia di Natale nel 1963 dalla polizia segreta albanese e condannato all’impiccagione perché definito nemico giurato del popolo, pena di morte poi commutata alla prigionia a vita, dopo quasi 30 anni tra lavori forzati nelle miniere dove estraeva rame e pirite, fu liberato definitivamente soltanto nel 1991.
Durante la prigionia, rischiando ogni giorno la vita ha celebrato la Santa Messa clandestinamente in latino a memoria, sfruttando ciò che aveva a disposizione. L’ostia la cuoceva di nascosto su piccoli fornelli a petrolio che servivano per il lavoro, se non poteva utilizzare il fornello, metteva da parte un po’ di legna ed accendeva il fuoco. Il succo di uva lo procurava spremendo chicchi d’uva che di nascosto gli procurava la moglie di un compagno di prigionia mussulmano.
Nel settembre 2014 Papa Francesco durante il viaggio pastorale in Albania, nella Cattedrale di Tirana, ascoltando la testimonianza di don Ernest ultimo testimone ad oggi vivente della persecuzione della “Chiesa del Silenzio di Albania”, si commosse fino alle lacrime baciandogli le mani, definendo l’anziano religioso “Martire Vivente”. Nel Novembre del 2016 il Pontefice lo ha rivestito della porpora cardinalizia annoverandolo nel Collegio Cardinalizio, assegnandogli la Diaconia di Santa Maria alla Scala in Roma.
“Oggi la Santa Chiesa celebra una delle feste più importanti dedicate alla Santissima Madonna: la sua Assunzione in cielo in anima e corpo alla destra del Figlio suo; – ha affermato il Cardinale – dogma proclamato il 01 novembre 1950 dal Santo Padre Pio XII. Maria terminato il corso della vita è stata assunta nella gloria della vita eterna, nella piena e perfetta comunione con Dio. La Vergine Maria come suo figlio Gesù è stata preservata dalla corruzione del sepolcro, ha già vinto la morte e trionfa già nella gloria celeste nella sua totalità del suo essere. Maria la è Madre di Dio, la Madre del Figlio di Dio e la nostra Madre e ci aspetterà al termine del nostro esilio terreno nel regno dei cieli. Con gioia in questo giorno di solennità nel mio apostolato a servizio del popolo di Dio, ho avuto la gioia di incontrare tanti fedeli provenienti da tutta Italia e dall’estero nella bella Chiesa di Marina di Castagneto Carducci, ringrazio il Signore Gesù ed invoco su tutti la sua benedizione apportatrice di ogni grazia e doni celesti.”
Manuela Montagni