Striscioni sindacali tolti da parte di ENI, la sinistra: “atto grave, dettato dall’arroganza”
Il comunicato della piattaforma Unità d?azione Comunista formata dal Partito Comunista Italiano e la Federazione Comunista Ilio Dario Barontini in merito agli striscioni sindacali tolti da Eni
“Tutta l’arroganza dei padroni
Quello che è accaduto ieri davanti alla raffineria Eni di stagno durante la visita dei dirigenti, che hanno fatto togliere le bandiere e gli striscioni della RSU, è:
un atto grave, dettato dall’arroganza di chi oramai oggi si sente autorizzato a calpestare la dignità e il futuro dei lavoratori e di una città che nella vertenza sul futuro della raffineria pone le proprie speranze di emancipazione e di riscatto sociale.
Forse si pensava che con la risoluzione della crisi Palumbo, potesse passare in secondo piano, il problema in che cosa dovrà trasformarsi la raffineria Eni, che in questi anni e stata oggetto di continue proposte e ripensamenti e al quale futuro sono appese le speranze di centinaia di lavoratori e delle loro famiglie, in una citta a crisi economico complessa, o forse cosa ancora più grave quelle bandiere e quegli striscioni deturpavano l’immagine dell’azienda.
Il Partito Comunista Italiano federazione di Livorno e la Federazione Comunista Ilio Dario Barontini come Unità d’Azione Comunista:
condanniamo l’atto accaduto come comportamento antisindacale, e inrispettoso nei confronti di tutto un territorio che è appeso al destino e alle scelte di quel sito produttivo“.
Unità d’Azione Comunista
Partito comunista Italiano Federazione di Livorno e Federazione Comunista Ilio Dario Barontini