Cronaca 6 Luglio 2020

Sughere, Il Garante De Peppo a sostegno della Polizia Penitenziaria

Livorno 6 luglio 2020 – De Peppo, garante delle persone private della libertà personale del Comune di Livorno:

“Per una volta, voglio occuparmi e preoccuparmi del Corpo della Polizia Penitenziaria

 

La Polizia Penitenziaria manifesta e segnala una serie di problemi e difficoltà nell’esercizio della propria professione per mezzo di un presidio permanente organizzato fuori dalla Casa Circondariale di Livorno

Il presidio è organizzato da varie sigle di rappresentanza sindacale, FP CGIL, FNS CISL, SAPPE, ALSIPPE, OSAPP, CNPP.

Negli Istituti di pena, gli agenti della Polizia Penitenziaria, esercitano molteplici funzioni, non solo di sicurezza; ma di relazione e supporto nei confronti dei detenuti.

Nella mia esperienza di Garante delle persone private della libertà personale, ruolo svolto nella casa Circondariale di Livorno e nella sezione distaccata di Gorgona, ho potuto registrare e posso testimoniare:

la capacità, le professionalità dei tanti operatori del Corpo

 

Gli Agenti, con abnegazione, operano assicurando la sicurezza negli istituti, con attenzione e sensibilità non comune nei confronti delle persone ristrette.

Con la decisione di essere presenti con un presidio, si deve raccogliere la richiesta di attenzione dei rappresentanti della Polizia Penitenziaria.

I sindacati richiamano la necessità del riconoscimento di un ruolo e di una funzione che non possono essere trascurati o sottovalutati.

Indispensabile, in tal senso l’attenzione e la considerazione da parte della Comunità cittadina, della Politica e della opinione  pubblica.

 

Vi è sicuramente la motivata richiesta di un maggiore riconoscimento dei meriti, delle responsabilità, ma anche l’opportunità di recuperare risorse sulla formazione, sopratutto in una più complessiva strategia che possa favorire il lavoro di equipe con le altre professionalità presenti negli istituti che sembra essere, a mio modesto parere, una delle fragilità da affrontare.

Ben presente, nella riflessione delle rappresentanze sindacali, è la gestione degli eventi critici che inevitabilmente possono avverarsi in un istituto di pena.

 

Eventi che vanno gestiti e possono essere affrontati con adeguate competenze operative nella assoluta tutela delle persone ristrette e degli stessi operatori della Polizia Penitenziaria nella cornice, nel rispetto e riferimento del dettato Costituzionale che evidenzia le sue coordinate valoriali proprio dove alcuni diritti fondamentali sono limitati e la vita delle persone necessariamente è affidata alla tutela dello Stato e da chi lo rappresenta.

Posso altresì affermare che:

in termini di gestione degli istituti di pena della nostra Città vige un “modello Livorno” che grazie al lavoro di squadra tra Direzione della Casa Circondariale; Polizia Penitenziaria; Area Trattamentale e realtà del Volontariato presenti in Carcere, è mantenuto e assicurato un non scontato livello di equilibrio e serenità in entrambi gli Istituti.

Ritengo che vada rivendicata e affermata, pur senza occultare problemi e criticità, la non scontata capacità, a Livorno, di tutte le componenti  professionali  e di impegno sociale impegnate nella realtà carceraria in una complessa, ma non certo priva di buoni risultati, strategia operativa”.

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