Ambiente 28 Luglio 2019

Sul progetto di “bio-raffineria” ENI si attivi subito un dibattito pubblico regionale

Livorno – Stella Sorgente: “Come gruppo consiliare M5S di Livorno abbiamo già scritto due atti sul progetto di “bio-raffineria” presso l’ENI di Stagno che è stato presentato in pompa magna dal Presidente Rossi all’inizio del mese di luglio.

Il primo è una interpellanza nella quale chiediamo maggiori informazioni sul progetto perché riteniamo doveroso che di un tema di tale rilevanza per il nostro territorio se ne parli anche nelle commissioni consiliari e in Consiglio comunale.

Il secondo è una mozione nella quale chiediamo di agire in base a quanto previsto dall’art.8 comma 2 della Legge regionale 46/2013 che prevede l’attivazione di un dibattito pubblico regionale per le opere con un investimento superiori ai 50 milioni di euro, anche di inziativa privata. Poichè il progetto della “bio-raffineria”, secondo quanto dichiarato da Enrico Rossi, avrebbe l’importo complessivo di 250 milioni di euro, dei quali 12 a carico della Regione, riteniamo che possa rientrare a pieno titolo nei progetti da sottoporre a questa procedura di partecipazione regionale.

Fa sorridere che in Consiglio regionale sia stata presentata dal PD una risoluzione sulle “politiche regionali in materia di getsione circolare dei rifiuti” che, in merito alla “bio-raffineria” chiede, fra le altre cose, alla Regione di “finanziare ed avviare il miglior percorso di partecipazione possibile…” quando questo è già previsto da una legge regionale che norma in modo chiaro anche il dibattito pubblico sulle “grandi opere” di rilevanza regionale. I consiglieri regionali del PD non conoscono neanche le leggi della Regione Toscana, oppure fanno finta di aver inventato l’acqua calda?

Inoltre la nostra mozione chiede di effettuare la procedura di Valutazione di Impatto sulla Salute (VIS), come previsto dal Decreto Legislativo del 16 giugno 2017 n.104, con cui è stata recepita la Direttiva Europea 2014/52/UE, al fine di accertare le condizioni ambientali ed epidemiologiche dell’area interessata alla realizzazione del nuovo impianto per valutarne l’impatto rispetto alle sorgenti inquinanti già esistenti in loco e di fornire le necessarie garanzie di salvaguardia della salute dei cittadini, di assicurare la conclusione della bonifica del SIN prima dell’eventuale avvio dei lavori del nuovo impianto, al fine di garantire la non interferenza tra i due interventti, e di attivarsi affinché sia previsto un monitoraggio epidemiologico-sanitario nelle aree ricomprese in un raggio di 3 km dal sito di realizzazione del nuovo impianto.

Speriamo che la nostra mozione possa essere discussa a breve ed approvata a larga maggioranza”

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LA MOZIONE IMPIANTO ENI LIVORNO INDIRIZZATA A SALVETTI E GIUNTA

Premesso che:

Gli organi di stampa hanno diffuso la notizia che la Regione Toscana avrebbe provveduto (il condizionale è d’obbligo) ad approvare un testo di protocollo con le società Eni ed Alia per la realizzazione di un progetto relativo ad un impianto non meglio definito di “bio-raffineria” che dovrebbe essere realizzato presso la sede ENI di Stagno ed avente con una capacità immediata di 200 mila tonnellate annue (elevabilli a 400 mila) di plastiche dure non riciclabili e di Css, ottenuto dalla lavorazione dei rifiuti indifferenziati, come combustibile dell’impianto per produrre 90-100 mila tonnellate di “biometanolo”.
Che un tale protocollo sarebbe stato approvato senza una preventiva informazione e condiviso con i Comuni interessati, cioè Livorno e Collesalvetti;
Che, anche considerato la presenza di ALIA, gestore dei rifiuti per i comuni della Piana Fiorentina, tale impianto avrebbe lo scopo di sostituire l’inceneritore di cCse Passerini, spostando nel nuovo impianto di Stagno lo smaltimento delle citate quantità di rifiuti;
Che l’intera area dove dovrebbe sorgere l’impianto è ricompresa nel SIN (sito di interesse nazionale) di Livorno istituito con la L. 426/98 e perimetrato con il D.M. Ambiente 24 febbraio 2003 e ridefinito dal D.M. Ambiente e Tutela del Territorio 22 maggio 2014 n.147 e ricomprendente un’area che interessa due Comuni, Livorno e Collesalvetti per le quali è stato avviato l’iter procedurale di bonifica;
Che tale impianto andrebbe ad insistere in un’area già pesantemente compromessa sotto il profilo ambientale e sanitario, data la presenza di numerosi ed importanti impianti industriali fonte di emissioni inquinanti e climalteranti

IMPEGNA

IL SINDACO E LA GIUNTA

1. affinchè sia garantito e reso effettivo il diritto di partecipazione alla elaborazione ed alla formazione delle politiche regionali e locali, ad attivarsi presso la Regione Toscana per garantire il necessario coinvolgimento dei cittadini attraverso un dibattito pubblico regionale come disciplinato della Legge regionale 2 agosto 2013, n. 46 (Dibattito pubblico regionale e promozione della partecipazione alla elaborazione delle politiche regionali e locali);

2. affinchè venga effettuata a supporto del progetto, come previsto dal Decreto Legislativo del 16 giugno 2017 n.104, con cui è stata recepita la Direttiva Europea 2014/52/UE, sulla valutazione dell’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati e, sulla base delle linee guida adottate con decreto ministeriale 27 marzo 2019, la procedura di Valutazione di Impatto sulla Salute (VIS), al fine di accertare le condizioni ambientali ed epidemiologiche dell’area interessata alla realizzazione del nuovo impianto per valutarne l’impatto rispetto alle sorgenti inquinanti già esistenti in loco e di fornire le necessarie garanzie di salvaguardia della salute dei cittadini;

3 .ad assicurare la conclusione della bonifica del SIN prima dell’eventuale avvio dei lavori del nuovo impianto, al fine di garantire la non interferenza tra i due interventi;

4. ad attivarsi affinché sia previsto un monitoraggio epidemiologico-sanitario nelle aree ricomprese in un raggio di 3 km dal sito di realizzazione del nuovo impianto;

5. a chiedere che nell’eventuale progetto vengano previste misure di mitigazione dell’impatto ambientale consistenti nella realizzazione di aree boscate in prossimità dell’impianto, misure che garantiscano l’abbattimento delle sostanze inquinanti e climalteranti nell’intera area, non solo in relazione alle soglie di legge di ogni singola emissione puntuale, ma alla qualità complessiva dell’aria rispetto a tutte le fonti inquinanti considerate cumulativamente e complessivamente

L’INTERPELLANZA

Oggetto: “Progetto di bioraffineria presso l’ENI”

Premesso che:

-in data 5 luglio 2019 è uscito sulla stampa un annuncio del Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi riguardo ad un possibile progetto condiviso con Eni per la produzione di biometanolo da rifiuti, da sviluppare all’interno della raffineria di Livorno;
-il biometanolo viene prodotto mediante gassificazione ed è ricavato dalla biomassa e/o dalla frazione biodegradabile dei rifiuti e può essere anche destinato a biocarburante, ma è molto usato anche per produrre solventi, essendo di base un alcol. Essendo un prodotto corrosivo ne è sconsigliato l’utilizzo come carburante per via di una precoce usura delle meccaniche;
-peraltro non ci risulta che esistano ad oggi sul mercato italiano autoveicoli alimentati a biometanolo;
-negli articoli di stampa si parla di produzione di CSS (Combustibile Solido Secondario) e di ritiro di Plasmix: il CSS è il combustibile per inceneritori, termovalorizzatori, cementifici, centrali termoelettriche e gassificatori e si ottiene da una ulteriore selezione dei rifiuti non recuperabili e non riciclabili. Il Plasmix invece è un materiale ricavato dalla selezione degli imballaggi ed è composto principalmente da plastiche eterogenee ma anche da altri materiali come carta, tessuti, organico, metalli, ecc.;

Considerato che:

-la metodologia più conosciuta per ricavare carburante dalla plastica è quella della pirolisi, ovvero un processo di liquefazione della plastica che avviene attorno ai 500°C, in assenza di aria e, solo teoricamente, in assenza di emissioni;

-poichè il Plasmix viene dalla raccolta dei rifiuti e, anche se è selezionato, non contiene solo plastiche, mentre è anzi ricco di altre sostanze e materiali, per cui è certo che non potrà mai avvenire un processo di pirolisi perfetto;

Valutato quindi che:

-nell’annuncio fatto, da tutti questi punti di vista, ci siano – come minimo – delle imprecisioni;
-esiste il timore che tale progetto possa nascondere la costruzione di un grosso pirogassificatore che potrebbe tranquillamente evolvere in un altro inceneritore di indifferenziato, di cui riteniamo che la città di Livorno e la salute dei cittadini livornesi non sentano il bisogno;

Ricordato inoltre che:

-il quinto rapporto “Sentieri” segnala il territorio di Livorno (compreso Collesalvetti) tra quelli più inquinati d’Italia e che, da pagina 93 a pagina 95 del succitato rapporto, si evince come moltissime malattie e decessi siano collegabili al livello d’inquinamento presente nella nostra città;
-anche l’ARS (Agenzia Regionale di Sanità) Toscana segnala la zona di Livorno per il più alto numero di alcune patologie, malformazioni e decessi di tutta la regione: problematiche che hanno un probabile legame con il livello d’inquinamento in città;

SI INTERPELLANO IL SINDACO E LA GIUNTA PER:

-sapere se la Regione li abbia preventivamente informati sul progetto in oggetto;

-sapere che cosa ne pensino di tale progetto e quali ulteriori informazioni abbiano avuto, nel frattempo, dalla Regione;

-avere la documentazione ufficiale in merito al progetto in oggetto e al protocollo d’intesa sottoscritto dalla Regione con ENI;

-sapere, stante le palesi incongruità tecniche e argomentali esposte nel comunicato, nel caso in cui venissero confermati tali intendimenti, quale sarebbe la loro posizione in merito;

-sapere se, come primo rappresentante dei cittadini livornesi, il Sindaco non si senta chiamato in causa per il probabile ennesimo problema ambientale che la regione a guida PD sta riservando alla città;

-chiedere se non ci sia il rischio che uno scenario industriale di quel tipo possa togliere risorse economiche e, conseguentemente, lavorative ad Aamps, mettendo anche a rischio la possibile costruzione di un impianto di trattamento meccanico biologico in città (alternativo all’attuale inceneritore);

-sapere se questo non potrebbe essere pure un primo passo della nuova Amministrazione per conferire Aamps in Reti Ambiente, come fortemente voluto dalla Regione, facendo perdere ogni autonomia alla municipalizzata e al Comune di Livorno.