Sversamento di acido cloridico da cisterna a Solvay, i primi dati di Arpat
Rosignano Marittimo (Livorno) 26 giugno 2025 Sversamento di acido cloridico da cisterna a Solvay, i primi dati di Arpat
L’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana è intervenuta, su richiesta dei Vigili del Fuoco di Livorno, nella notte tra il 20 e il 21 giugno nella gestione dell’emergenza ambientale per lo sversamento di acido cloridrico da una cisterna in sosta all’interno di un piazzale per autotrasportatori della Società Cooperativa C.A.CI.F. in località Morelline, Rosignano Solvay.
Sul posto oltre ARPAT le squadre dei Vigili del Fuoco di Cecina, il nucleo NBCR dei VV.FF di Livorno, i Carabinieri, la Polizia Municipale del Comune di Rosignano, la Polizia Provinciale di Livorno, l’Assistenza Sanitaria, che hanno tempestivamente gestito lo sversamento di una soluzione acido cloridrico concentrato (al 32%), fuoriuscito da una cisterna in sosta, che ha provocato una nube con vapori acidi, prontamente abbattuta dai VV.FF. con getti d’acqua nebulizzata.
La cisterna, da 28 tonnellate di proprietà della ditta di autotrasporti era in sosta nel piazzale della ditta in attesa dello scarico del prodotto presso la ditta Inovyn.
L’acido cloridrico (HCL) nasce come gas ma è normalmente utilizzato in soluzione acquosa fino a concentrazioni del 37% circa. In soluzione acquosa l’HCL è un acido forte, il che vuol dire che in acqua si dissocia completamente liberando ioni H+.
È usato comunemente nell’industria ed è classificato come sostanza chimica pericolosa in quanto corrosivo per la pelle e gli occhi e tossico per inalazione. Alle alte concentrazioni la soluzione contiene ancora HCL gassoso ed una volta in ambiente questo reagisce con l’umidità dell’aria dissociandosi con una reazione esotermica, accompagnata cioè da rilascio di calore, che provoca la vaporizzazione delle molecole d’acqua miscelate con formazioni di fumi visibili e comunque acidi, come la nube sviluppatasi nel corso dell’evento.
Il nucleo NBCR (Nucleare, Biologico, Chimico, Radiologico) del Comando VVF di Livorno, ha effettuato un travaso dell’acido dalla cisterna incidentata a una cisterna integra, adottando sistemi di abbattimento vapori con getti di acqua nebulizzata, a garanzia della sicurezza degli operatori e dell’ambiente circostante. Per prevenire il percolamento dei residui di acido Arpat ha posizionato un telo impermeabile di raccolta al di sotto della cisterna sequestrata.
Dopo il travaso, i tecnici dell’Agenzia hanno eseguito un sopralluogo sul piazzale in terra battuta, per circoscrivere le aree interessate dallo sversamento verificando in particolare la rete di raccolta delle acque meteoriche e la fognatura bianca sulla strada pubblica.
Le attività di messa in sicurezza del suolo sono state effettuate nell’immediato con sabbia e poi completate successivamente da una società incaricata dalla ditta, con impiego di materiali assorbenti e tamponamenti per contenere eventuali ulteriori dispersioni di acido. Operazioni di neutralizzazione dell’acido sono state effettuate con latte di calce nella mattina del 21 giugno.
Il 23 giugno ARPAT ha effettuato un ulteriore sopralluogo per verificare lo stato di avanzamento delle operazioni di messa in sicurezza dell’area.
La ditta di autotrasporti ha provveduto alla comunicazione di potenziale contaminazione ai sensi dell’art.242 del D.Lgs.152/06 e s.m.i.
Una volta completate le operazioni di rimozione della cisterna, attualmente posta sotto sequestro dai Vigili del Fuoco, la ditta avvierà le attività per la bonifica del sito con la rimozione del terreno potenzialmente contaminato e successivo campionamento del fondo scavo da sottoporre ad analisi chimiche.