Politica 15 Gennaio 2022

Talini a M5S su ‘Ndrangheta: “Velenoso comunicato, una politica ammalata di demagogia”

Talini a M5S su 'Ndrangheta: "Velenoso comunicato, una politica ammalata di demagogia"

Marco Talini, consigliere Futuro

Livorno 15 gennaio 2022

Il consigliere comunale Talini (Futuro) risponde al Movimento Cinque Stelle su “la maggioranza si spacca sulla lotta alla Ndrangheta”.

Una politica ammalata di demagogia ed incurante delle competenze degli enti pubblici.

Questa è la sintesi del velenoso, dell’inutilmente velenoso, comunicato del Movimento Cinquestelle.

L’unico dato surreale che vedo è il fatto che il Consiglio Comunale sia stato costretto a discutere, per alcune ore, un atto del Movimento 5 Stelle che era stato già bocciato, tale e quale, a giugno dello scorso anno.

Atto, per l’esattezza mozione, assolutamente privo di contenuti (si pensi che proponeva l’estensione del Protocollo Antoci alla realtà portuale quando tale protocollo è già legge dello Stato da alcuni anni, inserito nel Codice Antimafia), con obiettivi mancanti di qualsiasi spessore, ma, soprattutto, completamente estraneo alle competenze del Comune di Livorno.

Ma i Cinquestelle spesso confondono le competenze dei comuni con quelle delle procure o degli organi di polizia.

 

Sarà, comunque, utile, richiamare alcune delle cose che ho detto nel corso del mio intervento in Consiglio, malamente strumentalizzate nel comunicato grillino.

Nel nostro scalo portuale, così ho iniziato, si sono registrati importanti sequestri di sostanze stupefacenti.

Il dato, se da un lato preoccupa – ma la stampa ne ha data ampia diffusione tal che la cittadinanza ne è perfettamente al corrente -, dall’altro segnala che esiste una grande attenzione al fenomeno da parte di chi è effettivamente competente a vigilare sui traffici illegali.

Da consigliere comunale non posso che valutare, dunque, che si è ben operato sul fronte info-investigativo, ottimo, insomma, il lavoro delle Forze dell’Ordine e delle Procure interessate.

D’altra parte non possiamo neppure fingere di non sapere che la droga proveniente dall’America latina, perché di lì arriva la cocaina, ha strade obbligate:

o arriva via mare, e, quindi, attraverso la rete portuale, o arriva in areo, dunque attraverso quella aeroportuale.

E sul fatto arrivi mi pare non vi siano dubbi. Passa dal porto di Livorno, ma anche dai molti altri scali del nostro paese e dell’Europa tutta.

 

Il traffico è solitamente gestito da organizzazioni criminali della più varia matrice, ovviamente, lo sanno anche i bambini, non soltanto da organizzazioni di stampo mafioso radicate nell’Italia Meridionale.

Costituisce, pertanto, un salto logico del tutto arbitrario, il sostenere che i sequestri siano indicativi di una penetrazione mafiosa nella nostra città.

Il comunicato grillino s’intitola “la maggioranza si spacca sulla lotta alla Ndrangheta”, ma nulla autorizza a collegare la nostra realtà portuale a quell’associazione criminale.

 

Non certo i dati che sono stati offerti al Consiglio. E su questo ribadisco che il DNA di questa città è non soltanto estraneo, ma incompatibile rispetto alla cultura latu sensu mafiosa (mi sia passata la semplificazione, ma il livello della discussione costringe purtroppo a volare basso).

Bene. In mancanza di obiettivi che non fossero il parlare con questa o quell’associazione (di cosa poi, vista l’assoluta segretezza delle indagini in corso?), o il dire al Sindaco di dire a qualcun altro di studiare fenomeni criminali (che già vengono ampiamente analizzati, studiati e combattuti), ho ritenuto corretto esprimere liberamente la mia opinione, confermando, peraltro, quanto già detto nella precedente discussione consiliare, quando la stessa mozione era stata bocciata:

l’atto era, è, e rimane, a mio parere, pura demagogia, o, se volete, un’inutile forma di posizionamento politico, strumentale ad affermare che chi non è d’accordo non ha a cuore il problema del traffico di stupefacenti e delle organizzazioni di stampo mafioso. Una specie di ricatto politico insomma.

 

Se il senso di quell’atto, perché altro io non ci vedo, è quello di affermare che il Consiglio Comunale è contro il traffico di stupefacenti o, magari, anche contro le associazioni di stampo mafioso, visto che si è citato abusivamente Peppino Impastato, esso costituisce un pleonasmo dannoso e controproducente.

Non esiste Istituzione di questa Repubblica che non sia contro il traffico di stupefacenti o contro la mafia, non solo perchè stiamo parlando di reati gravi, pesantemente sanzionati dalle nostre leggi, ma perchè quei fenomeni sono incompatibili con un ordinamento democratico e solidale qual’è il nostro.

C’è già lo Statuto del nostro Comune che lo dice ed il ripeterlo con un atto di puro populismo demagogico, alla fine, rischia di indebolire le solidissime ragioni che fanno della nostra comunità una realtà libera, civile e solidale.

Come se avessimo dubbi sul nostro essere ‘contro’ certe forme d’illegalità o temessimo che qualcuno possa pensarlo!

Sul piano personale, poi, la mia ostilità ad ogni forma di criminalità e soprattutto al fenomeno mafioso, così come credo quella degli altri Consiglieri, è assoluta e, pertanto, non ho alcun timore nel votare contro un atto inutile e puramente demagogico.

La politica, piuttosto che posizionarsi su questo e su quello, appuntandosi sul petto – senza alcun costrutto – la bandierina della legalità o dell’antimafia, dovrebbe rispettare le competenze delle varie istituzioni, in modo che ognuna svolga il proprio ruolo nell’ambito dell’armonico sistema disegnato dalla Costituzione.

Sono sincero: questo tipo di politica, questo populismo dilagante, questa intolleranza verso il libero pensiero, mi hanno veramente stancato.

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