Targa e piantumazione albero in ricordo di Giovanni Palatucci. Salvò 5000 ebrei
Nel ricordo di Giovanni Palatucci la Questura dedica un albero di ulivo.-
Livorno 12 febbraio 2021
Questa mattina, alle ore 10.30 nei pressi del Monumento ai Caduti, in via Fiume nr. 40 vicino all’ingresso della Questura, si è tenuta una breve cerimonia di commemorazione in ricordo del dott. Giovanni Palatucci
Palatucci fu Questore di Fiume, Servo di Dio, Giusto tra le Nazioni, Medaglia d’Oro al Valor Civile.
Qurante la cerimonia è stato piantumato un albero e scoperta una targa in sua memoria; offrendo cosi l’opportunità di trasmettere alle giovani generazioni il ricordo della vicenda personale di questo Eroe e favorire la riflessione su una pagina storica del nostro passato.
Giovanni Palatucci, di origine campana, era un giovane commissario di polizia quando, nel 1937, venne assegnato all’ufficio immigrazione della città istriana di Fiume (ora Rijeka-Croazia); in pieno secondo conflitto mondiale, fu incaricato poi di assumere la reggenza di Questore della città.
Nel suo breve ma intenso servizio mise in atto una vera e propria azione di salvataggio sistematico in favore di cittadini di religione ebraica e di perseguitati dal regime nazista.
Nel momento in cui ebbe l’opportunità di mettersi in salvo, preferì senza esitazione usare il salvacondotto che gli era stato offerto per salvare altre persone, decidendo di rimanere eroicamente al suo posto, per proseguire la sua missione in favore del prossimo e nella piena consapevolezza di essere in pericolo di vita.
La sua opera ha contribuito a salvare la vita di circa 5000 persone e per questo lo stato di Israele gli ha conferito il titolo di “Giusto tra le Nazioni” e presso il Museo Memoriale dell’Olocausto – Yad Vashem è stato piantumato un bosco di 5000 alberi a lui intitolato.
Purtroppo non è riuscito a salvare la sua vita. Infatti i nazisti, che scoprirono il suo progetto, lo arrestarono nel 1944 e, ristretto all’interno del campo di sterminio di Dachau (Germania), morì il 10 febbraio del 1945.San Giovanni Paolo II, durante il Giubileo del 2000 lo ha annoverato fra i martiri del ventesimo secolo.